Intesa, ripartenza del Pil sarà rapida nel 2023

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Intesa, ripartenza del Pil sarà rapida nel 2023

Intesa, ripartenza del Pil sarà rapida nel 2023

14 Gennaio 2023

Il 2023 dal punto di vista del Pil potrebbe essere “migliore di quanto pensavamo un mese fa”, con una crescita tra +0,6% e +1% a fine anno. Lo dice a La Stampa Gregorio De Felice , capo economista di Intesa Sanpaolo. Pur in uno scenario “complesso e incerto”, ci sono segnali positivi. “Dal calo del prezzo del gas alle materie prime”, dice De Felice, con ricadute positive sull’economia.

Per Intesa, un altro segnale importante è stato il calare dello spread “che ha iniziato a scendere quando il governo ha confermato gli obiettivi fiscali, non confermando ad esempio gli sconti sulle accise, dimostrando attenzione ai conti pubblici”. L’ultimo trimestre del 2022 e il primo del 2023 dovrebbero indicare comunque “una recessione”, con una “contrazione dello 0,3%” a inizio 2023. Ma scende il prezzo dell’energia.

“Il gas è sceso sotto i 70 euro a megawattora. Le previsioni per l’anno sono state fatte quando c’erano attese per una media annua a 125 euro. E questo vuol dire minori costi e maggiori risparmi per famiglie e imprese. Una boccata d’ossigeno per i consumi”, spiega De Felice. L’inflazione avrà una ricaduta sui salari ma dovrebbe iniziare a scendere anch’essa entro l’anno. “La crescita salariale non può seguire quella dell’inflazione.

Certo, ci saranno aziende che garantiranno una tantum e bonus, ma i salari reali caleranno”. I dati in arrivo dagli Usa però sono “incoraggianti”. “L’inflazione è scesa al 6,5% da un picco del 9%. L’effetto dovrebbe arrivare anche in Europa. D’altra parte non cala solo il prezzo dell’energia, ma anche quello del petrolio e delle materie prime. L’alluminio è sotto del 35% rispetto ai picchi di marzo scorso, il nichel del 43%, il palladio del 41% e il grano del 50%”.

“Immaginiamo una frenata dell’inflazione europea e italiana dalla primavera per arrivare a dicembre intorno al 4%”.