
Italia seconda in Ue per Pil, liberiamo la forza vitale del Paese

31 Ottobre 2022
Il Pil cala nella Eurozona e nella Ue ma nello stesso trimestre l’Italia mette a segno il secondo miglior risultato di crescita. Più 0,5% italiano rispetto al +0,2% europeo, seconda solo alla Svezia con lo 0,7%. Austria, Belgio, Lettonia i Paesi entrati in recessione. I dati di Istat per l’Italia indicano che turismo e servizi evitano di farci cadere in territorio negativo, a fronte della frenata di industria e settore agricolo.
Il dato sul Pil di oggi mostra anche che nonostante la pandemia e la guerra il nostro sistema economico resta dinamico, vitale. Smentendo anche le previsioni di chi si attendeva una riduzione della crescita sotto lo zero. Secondo l’ufficio studi di Confcommercio “alla base di questa evoluzione favorevole c’è il progressivo recupero registrato dai servizi, soprattutto quelli legati al turismo e al tempo libero, che hanno beneficiato anche del contributo della domanda degli stranieri”.
Tra ottimismo e preoccupazioni
Il dato conferma la possibilità che la crescita nell’intero 2022 sia prossima o superiore al 3,5%. “Tuttavia, ciò non attenua le preoccupazioni sull’andamento dell’economia nei prossimi mesi,” sottolinea Confcommercio.
“Al momento le maggiori difficoltà , dal lato della domanda, si rilevano per quei prodotti che rappresentano una quota importante di spesa per le famiglie a reddito più basso. E’ certo che i contraccolpi dovuti all’erosione del reddito disponibile e della ricchezza derivanti dalle dinamiche inflazionistiche si faranno sentire, a breve, anche sui servizi, nonostante la voglia di recuperare i livelli di consumo precedenti la pandemia”.
Più in generale la considerazione da fare è immaginarsi cosa potrebbe fare il nostro Paese se liberassimo la dinamicità dei ceti produttivi. Dalle pastoie della burocrazia e da un sistema fiscale troppe volte iniquo.
Investire nel turismo e nei servizi
Per il turismo, nonostante la grande stagione di presenze 2022, è il momento di fare un grande investimento nella digitalizzazione, nella formazione, nella flessibilità del mercato del lavoro. Dobbiamo puntare sulla qualità dell’offerta, valorizzare e promuovere al massimo il made in Italy, essere competitivi sul mercato internazionale.
Il dato sul Pil permette al Governo Meloni di intervenire con una politica di bilancio più favorevole a imprese e famiglie, cominciando dal caro bollette.
Il bel tempo, la lunga stagione turistica ha favorito il risultato positivo del turismo in Italia. Che ora va capitalizzato. Con interventi mirati, usando per bene le risorse del Pnrr, con una politica economica prudente ma diretta alla innovazione e modernizzazione del nostro Paese. Soprattutto, come ha detto il presidente Meloni nel suo discorso di insediamento alla Camera, bisogna lasciar fare, lasciar lavorare, lasciar produrre chi fa impresa. Togliendo di mezzo blocchi e lacci statali che imbrigliano la energia vitale del nostro Paese.