La BCE rialza i tassi e prosegue sulla linea della fermezza
15 Settembre 2023
Con una mossa che gela i desiderata di molte cancellerie europee ma che ha come obiettivo di continuare a stabilizzare la economia Ue, la BCE ha nuovamente aumentato i tassi di interesse di 25 punti base, fissando il tasso di base al livello record del 4,50%. La severità degli eurobanchieri non piace a molti esponenti e leader politici ma è determinata dalla incertezza del quadro economico e dalla crescente pressione inflazionistica, due fattori che inducono a gesti di responsabilità per cercare di mantenere in buona salute l’Eurozona.
L’organo direttivo della BCE lancia comunque dei segnali sfumati ai mercati finanziari e ai governi sul fatto che con questa scelta si sta per raggiungere il picco dei rialzi dei tassi. Del resto l’economia Ue ha rallentato ma all’orizzonte non si vedono segnali minacciosi di una recessione economica. Il toro che la BCE cerca di prendere con accortezza per le corna resta l’inflazione che continua a mordere, con i nuovi aumenti dei costi energetici. Il nuovo aumento dei tassi spinge quello sui depositi al 4% e quello sui prestiti marginali al 4,75%.
Le proiezioni sulla inflazione restano alte: 5,6% (dal 5,4% previsto a giugno) nel 2023, 3,2% nel 2024 (dal 3%), al 2,1% nel 2025. Le previsioni della BCE sul 2025 fanno sperare in un cambio di strategia sul medio periodo e su un effetto positivo rispetto alle mosse prese dagli eurobanchieri fino ad oggi. La politica risponde con preoccupazione, spiegando che la strategia della BCE potrebbe deprimere la ripresa economica dell’Europa. Ma con le spinte recessive in atto in Germania e il trend negativo preso dai Paesi Bassi, il rigore monetario resta una mossa necessaria a garantire la prosperità a lungo termine dell’Eurozona.