La Brigata, l’arma segreta di Kiev sulla linea del fuoco
15 Novembre 2022
Kiev – In Ucraina si combatte e si muore, ancora. Mentre Kherson è stata liberata, nell’Est i russi si fanno sotto. Mandando a morire migliaia di coscritti, giovani ragazzi che non sanno neppure per cosa combattono. La BBC racconta in modo magistrale la linea del fronte. Le storie di guerra. Come quelle di medici e infermieri di un centro traumatologico dell’esercito ucraino, al confine con la Russia.
Loro sono “la Brigata”. È un nome in codice, per proteggerli. Lavorano in un edificio abbandonato. Sotto il fuoco della artiglieria russa. Curano i feriti, ricompongono i pezzi dei cadaveri mettendoli nei sacchi neri. Per dargli sepoltura. Tutto sotto le bombe, che cascano intorno. Molti di loro sono volontari. Ruslan, il capo medico, è un omone con la barba rossa. Non ha bisogno di dare ordini al suo team. Bastano sguardi. Poche parole secche. Tra gelo e pietà .
Gli angeli della guerra
Valeria fa la anestesista. Si è arruolata volontaria. Ha salvato già tante vite. “Difendo gli eroi”, dice. “Loro ci difendono e io sono qui per difenderli e per non lasciarli morire”. È magrolina, insossa il camice, dorme in un sacco a pelo in un angolo della stanza. La bambola Baby Yoda al suo capezzale. Una gattina adottata, Maryssia, le fa compagnia. Ogni giorno all’alba la Brigata si alza. Non sanno se la sera saranno ancora vivi.
Alle 9 suona l’inno nazionale. Si ascoltano le notizie che arrivano da Kiev. Poi arrivano. Morti. Feriti. I soldati ucraini al fronte. Dove si combatte sempre più spesso corpo a corpo. Un soldato entra portato in barella. Ha perso un occhio. Il dito di una mano. Non sente più il braccio. Il volto è cosparso di schegge. Perde sangue dalla testa. Lo spogliano, lo lavano, lo operano, lo curano.
Dima, un chirurgo di 39 anni, “tampona l’orbita oculare insanguinata, le sue dita entrano in profondità nel cranio dell’uomo”. Lo hanno trovato ferito, sanguinante. Forse è stato colpito da una bomba a grappolo o da colpi di mortaio. Ruslan, il capo medico, fa questo lavoro dal 2014, quando i russi hanno invaso la Crimea. Con lui c’è Olia, che faceva la farmacista a Kiev e si è arruolata all’inizio della guerra. Prendono il ferito, lo mettono in ambulanza e partono.
Agli ucraini abbiamo mandato armi per difendersi dai russi. Ma, dice Ruslan, non abbiamo mandato qualcosa che i militari occidentali considerano essenziale: gli elicotteri per trasportare i feriti.
Un’ambulanza da 7mila dollari
Così la Brigata, per portare i feriti nell’ospedale più vicino, a 25 chilometri, sempre sotto le bombe, usa una vecchia ambulanza da 7500 dollari comprata dagli inglesi. Portare i feriti fino all’ospedale, correndo contro il tempo, è la parte più difficile del nostro lavoro, dice Ruslan. L’ambulanza saltella sulle strade di campagna, ora è buio, la oscurità è rotta dai lampi di artiglieria in lontananza. Ruslan tiene la mano dell’uomo, controlla che sia vivo.
Al volante c’è Roman, l’autista. “Ogni viaggio è pericoloso”, dice. “Non sappiamo dove spareranno gli occupanti russi. Ma è il nostro lavoro e va fatto. Non importa se stanno sparando o no”. Ai lati della strada, edifici in fiamme, uno è esploso. Poi i posti di blocco. Missione compiuta. Si torna indietro, si puliscono le attrezzature mediche, il sangue e la carne dei feriti. Sembra un lavoro duro, meccanico, ma lo fanno quasi con tenerezza.
Il reporter della BBC sembra sconvolto dall’orrore sperimentato al fronte. La Brigata gli mostra le foto. Soldati morti con metà del corpo sbrindellato. Il petto e lo stomaco un pasticcio di sangue e di ossa. Soldati feriti, arti spazzati via, strisce di carne che pendono dalle ossa nude. Munizioni a grappolo conficcate nello stomaco. Una gambe tagliata messa in una borsa nera, ancora con i pantaloni e lo stivale. Le piastrine dei soldati. 18, 20 anni.
Tra Mosca e Kiev, 100mila morti dall’inizio della guerra
Mosca e Kiev non danno numeri precisi su quanti sono i morti e i feriti dall’inizio della guerra. Gli americani, usando diverse fonti e le immagini satellitari, parlano di 100mila tra morti e feriti dall’inizio della invasione. Medici e infermieri della Brigata guardano verso la linea del fronte. Dall’altra parte c’è il nemico. Negli ultimi tempi sono arrivati migliaia di coscritti, giovani leve reclutate con la forza per le strade della Russia.
Non sono addestrati, gli ufficiali russi li gettano nella mischia, subiscono perdite pesanti, dice BBC. Ai russi mancano persino i lacci emostatici per curare i loro soldati. Un altro turno della Brigata è finito, da qualche parte, al confine tra Mosca e Kiev, un giorno di novembre del 2022.