
La sfida di Fitto, 350 miliardi tra PNRR e Fondi europei

13 Novembre 2022
Il ministro Fitto è davanti a una grandissima sfida. Gestire le risorse del Pnrr e dei Fondi europei. Il Pnrr è insieme alla prima manovra del Governo Meloni uno strumento strategico per il futuro del nostro Paese. Da qui a fine anno ci giochiamo 20 miliardi di euro di fondi del Recovery previsti sul semestre. La capacità di spenderli, presto e bene, sarà anche la cartina al tornasole che gli investitori internazionali useranno per scegliere se puntare o meno sull’Italia.
Il Pnrr è strategico per gli investimenti, per la crescita economica, per la tenuta del debito pubblico in una congiuntura economica sfavorevole. Il regista dell’operazione Pnrr in questa fase è appunto il ministro Fitto. A lui il compito non facile di recuperare il ritardo accumulato fino adesso sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ad oggi avremmo potuto spendere 43 miliardi di euro, ne abbiamo spesi la metà, 21 miliardi.
Bisogna trovare il modo di fare uno sprint sul Pnrr, strigliando la nostra macchina pubblica, troppo lenta. Nello stesso tempo, il Governo ora deve verificare se la struttura tecnica centrale che guida il piano sta marciando nella direzione giusta. Perché siamo in ritardo. Come fare a realizzare subito le riforme strutturali che l’Europa chiede in cambio degli assegni sostanziosi che sta staccando all’Italia.
Riforma della giustizia e del processo penale. Riforma del Tpl, il trasporto pubblico locale. Riforma degli oneri di sistema, le tasse che paghiamo per suddidiare il mercato delle rinnovabili. Sono alcune delle cose da fare. Fitto dovrà gestire un piano che vale complessivamente 350 miliardi di euro di risorse europee, tra Recovery e altri fondi Ue. Solo da qui a fine anno, abbiamo 55 impegni da rispettare con la Ue sul Pnrr. Un compito non facile ma fondamentale per l’Italia.