
La sostenibilità del sistema pensionistico non si ottiene penalizzando i lavoratori che pagano i contributi!

21 Dicembre 2022
La sostenibilità del sistema pensionistico dipende ormai da un aumento crescente dei trasferimenti di nuove risorse da parte dello stato per la componente assistenziale delle pensioni (integrazioni per i minimi, assegni sociali, invalidità, contributi figurativi per i periodi di sostegno al reddito, sgravi contributivi sulle nuove assunzioni, riduzione del cuneo fiscale, oneri per i pensionamenti anticipati).
Nonostante ciò si continuano ad alimentare le politiche rivolte ad anticipare l’età di pensione e ad integrare le rendite pensionistiche che non sono il frutto di versamenti contributivi adeguati da parte dei beneficiari.
Nell’affrontare questi problemi si stanno compiendo due errori gravi, e comuni a tutti i governi che si sono alternati alla guida del paese: di assimilare i beneficiari delle pensioni di basso importo alle persone povere; di utilizzare il sistema pensionistico come una sorta di binario parallelo a quello fiscale per redistribuire il reddito. L’articolo pubblicato in data odierna analizza le conseguenze inique di questi errori sulla quota dei pensionati titolari di rendite che sono il frutto di rilevanti versamenti contributivi con effetti devastanti e di lungo periodo.