Lamiera 2022, a Milano l’Italia che corre tra eccellenze e innovazione

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Lamiera 2022, a Milano l’Italia che corre tra eccellenze e innovazione

Lamiera 2022, a Milano l’Italia che corre tra eccellenze e innovazione

22 Maggio 2022

Si è conclusa ieri Lamiera, la fiera delle macchine utensili per la deformazione della lamiera e delle tecnologie ad esse connesse. Promossa da Ucimu-Sistemi per produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, e organizzata da CEU- Centro Esposizioni Ucimu, la manifestazione a Fieramilano Rho si è confermata un punto riferimento internazionale per un settore in cui l’Italia eccelle.

Si tratta del primo appuntamento fieristico di rilievo del comparto dallo scoppio della pandemia. Anche per questo motivo ha raccolto un grande interesse di visitatori ed espositori, circa 350 da ben 64 paesi diversi.

L’innovazione declinata in 5 modi a Lamiera

Accanto alle macchine, cuore dell’esposizione, Lamiera 2022 ha proposto una panoramica esaustiva anche dell’innovazione delle tecnologie connesse, distinguendo cinque aree di interesse. La prima è stata Fabbricafutura, dedicata a software e tecnologie per la connettività e la gestione dei dati. Hanno seguito poi Fastener Industry, inerente a viti, bulloni e sistemi di serraggio e fissaggio, e EcoCoatech, relativa ai processi di verniciatura della lamiera. Infine si è parlato anche di Blech Italy Service, riservata alla subfornitura e ai servizi per l’industria, e è stato fatto n focuas su Saldatech, il comparto della saldatura.

Italia leader del settore

Non è un caso che il salone internazionale del settore si sia svoltoproprio in Italia. Secondo i dati elaborati nel 2021 dal Centro Studi Ucimu l’Italia è il secondo Paese al mondo per produzione di macchine per la deformazione della lamiera. La perfomance è inferiore solo alla Cina ed è migliore della Germania. Considerando tutto il settore italiano della lavorazione della lamiera, l’anno scorso la produzione italiana si è attestata a 3.290 milioni di euro. Si tratta di una crescita del 19,1% in più rispetto al 2020 che ha riportato il comparto ai livelli prepandemici.

“Questo dato dimostra la validità dei piani industria, impresa e, ora, transizione 4.0, in vigore ormai da più di un quinquennio. Anche grazie agli incentivi, le fabbriche italiane hanno avviato un percorso di rinnovamento cominciato con lo svecchiamento degli impianti e ora orientato alla trasformazione digitale 4.0″, ha commentato Barbara Colombo, Presidente di Ucimu.

Per quanto riguarda export e consumi, invece, ci piazziamo al terzo posto, confermando una volta di più che la manifattura continua a essere il traino dell’Italia.