Manovra, adda passà ‘a nuttata
21 Dicembre 2022
“Adda passà ‘a nuttata”, dicono a Napoli. La notte porta consiglio e la Commissione bilancio della camera approva la manovra dopo una maratona notturna, dando mandato ai relatori. La manovra andrà in aula domattina e il voto di fiducia è previsto per venerdì. Sembra scongiurato l’esercizio provvisorio, anche se il senatore Cottarelli fa notare che visti i tempi di discussione così stretti si sarebbe anche potuto esercitarlo. Un mese dopo la presentazione in consiglio dei ministri, cambia qualcosa ma l’impianto della manovra resta lo stesso. Incentrato sui provvedimenti destinati a famiglie e imprese per contenere il caro energia. 21 dei 35 miliardi in ballo vengono destinati a questo. Credito d’imposta rafforzato per le imprese, taglio degli oneri impropri, bonus sociale, blocco dei distacchi del gas, Iva abbattuta su teleriscaldamento e i pellet. Era quello che serviva. La tassa sugli extraprofitti delle aziende energivore si applicherà solo alle imprese che generano profitti per il 75% dei loro ricavi dalle attività di vendita e di produzione di energia, gas e prodotti petroliferi.
Manovra e reddito di cittadinanza
Il reddito di cittadinanza verrà riconosciuto agli occupabili fino a 7 mensilità. Salta il concetto di congruità. I beneficiari del reddito, finché la norma resterà in vita, dovranno accettare la prima proposta di lavoro. Anche andando a lavorare ovunque in Italia. Anche se non riterranno l’offerta in linea con le proprie competenze. Chi assumerà i percettori del reddito avrà un esonero sui contributi di 8mila euro. Viene introdotta la ‘Carta risparmio spesa’ per redditi bassi fino a 15mila euro. Sul fronte fiscale, salta lo scudo per i reati medesimi. Autonomi e partite Iva potranno godere della flat tax fino a 85mila euro. Multe e tasse sotto i mille euro in riscossione dal 2000 al 2015 non verranno cancellate (gli interessi sì), o meglio a decidere per lo stralcio allungato fino a marzo saranno gli enti locali. Le cartelle non versate nel 2022 potranno essere rateizzate. Per quelle del biennio 2019-2020, la sanzione sarà del 5%.
Pensioni e cuneo fiscale
Sulle pensioni confermata Quota 103. Nel 2023 si andrà pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età. Ci saranno gli incentivi per chi resta al lavoro. Opzione donna sale a 60 anni che si ridurranno per ogni figlio e per massimo due anni. L’Ape sociale per i lavori usuranti viene confermata. Cambia la indicizzazione degli assegni pensionistici, mentre salgono a 600 euro le pensioni minime per gli over 75 ma solo per il 2023. La Commissione Bilancio conferma gli esoneri contributivi per il cuneo fiscale: 2% per i redditi fino a 35.000 euro, 3% per redditi più bassi. I premi di produttività fino a 3mila euro saranno tassati fino al 5%.
Manovra, Pos e tetto al contante
Il tetto al contante sale a 5mila euro, salta invece il tetto di 60 euro per i pagamenti con le carte. I commercianti che non accetteranno pagamenti con il Pos per acquisti di cifre inferiori a 60 euro continueranno a essere sanzionati. Sul fronte dei provvedimenti per la famiglia, aumenta l’assegno familiare per i nuclei con quattro o più figli. Sale il congedo parentale, anche peri padri. Capitolo casa. Vengono allungati i tempi per le Cilas del Superbonus edilizio. Le agevolazioni per l’acquisto della prima casa per gli under 36 saranno prorogate. C’è un passaggio dal tasso variabile a quello fisso per i mutui fino a 200mila euro, con Isee fino a 35mila euro e senza ritardi nei pagamenti. Viene dimezzata l’Iva sugli immobili green.
Merito e Isee per la carta giovani
Un altro provvedimento che ha fatto molto discutere è la rimodulazione di 18App, il bonus agli studenti. Con l’emendamento presentato dal presidente della commissione Cultura di Montecitorio Mollicone (Fdi) arriva una Carta della cultura Giovani destinata ai nuclei familiari con ISEE non superiore a 35.000 euro. La carta sarà utilizzabile nell’anno successivo a quello del compimento del diciottesimo anno di età. La carta sarà cumulabile con un’altra “carta del merito” per gli iscritti agli istituti di istruzione secondaria superiore o equiparati che abbiano conseguito, non oltre l’anno di compimento del diciannovesimo anno di età, il diploma finale con una votazione di almeno 100 centesimi. La spesa massima per le carte cultura sarà di 190 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2024. Nel 2023 le risorse da utilizzare saranno quelle già impegnate nel 2022.
La commissione Bilancio ha approvato anche l’emendamento che istituisce un Fondo per la cultura italiana. Ci saranno risorse per il tax credit, per il Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo (ex Fus), per i Fondi nazionali per la rievocazione e i carnevali storici, per le dimore storiche e per il Fondo per il libro. Il Fondo avrà dotazione di 100 milioni di euro nel 2023, 34 milioni di euro nel 2024, 32 milioni di euro nel 2025 e 40 milioni di euro a decorrere dal 2026.
Torna in vita la Società Stretto di Messina
Gli altri provvedimenti in manovra? I contributi alle paritarie arrivano a 100 milioni di euro. La società Stretto di Messina per il Ponte sullo Stretto torna in vita. Le società sportive potranno rateizzare (con maggiorazione del 3%) i versamenti tributari sospesi per il covid. Il bonus psicologo sarà rifinanziato. Gli stipendi dei manager delle banche salvate dallo Stato avranno un tetto di circa 240mila euro lordi. Altre risorse saranno destinate a potenziare i collegamenti aerei di Sicilia e Sardegna, con fondo al Mit di 5 milioni di euro nel 2023 e 15 milioni a partire dal 2024. La tampon tax porta l’Iva per i prodotti per l’infanzia e per l’igiene intima femminile al 5 per cento. Arrivano, infine, gli emendamenti del governo per le intercettazioni preventive legate alle attività di intelligence.