Neet crescono al Sud, che alternativa c’è al reddito di cittadinanza?
11 Novembre 2022
Sono oltre tre milioni in Italia. Sono i Neet: non studiano, non sono impegnati in un percorso di studio o formazione. Più si cresce con l’età, più aumenta la loro quota. L’incidenza è maggiore tra le donne.
I dati analizzati da ActionAid e Cgil nel rapporto “Neet tra disuguaglianze e divari” sono impietosi e non possono che far riflettere.
Al Sud è concentrato il più alto numero di giovani – dai 15 ai 34 anni – che non lavorano né studiano. Nella fascia 30-34 anni si arriva addirittura al 45,7%. Ed è ancora più impietoso il dato sulla Campania, il 38,1% (dietro solo a Sicilia e Calabria), con punte che raggiungono il 41,5% nella provincia di Napoli. Sempre Napoli è la provincia italiana con il più alto numero di Neet. Dunque, più sale l’età, più è evidente il divario tra Nord e Sud.
La risposta a una quota sempre più in ascesa di disoccupati e di fasce non impegnate nella formazione o nell’istruzione può essere ancora il reddito di cittadinanza? A Verità&Affari il direttore generale dell’Inps, Vincenzo Caridi, ha rivelato che quasi tre milioni di italiani hanno chiesto il RdC, anche se non dovuto. Un milione e settecentomila sono stati respinti sulla porta, quasi un milione se lo sono visti annullare dall’Inps. Non sarà che la politica dei bonus e dei sussidi va a deprimere una economia già ferma e dove non c’è voglia di lavorare e di impegnarsi? E allora, oltre al Reddito, qual è la strategia delle forze politiche a livello locale e nazionale per risvegliare i Neet dalla apatia e ridare energia al nostro mezzogiorno addormentato? Una risposta che dovrebbe arrivare innanzitutto dal Movimento 5 Stelle, che a Napoli, in Campania e in generale nel Sud, ha conservato larga parte del suo consenso alle ultime elezioni politiche.