Patto di Stabilità, per il Fronte del rigore il debito è sempre un male

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Patto di Stabilità, per il Fronte del rigore il debito è sempre un male

Patto di Stabilità, per il Fronte del rigore il debito è sempre un male

16 Giugno 2023

Torna a infiammarsi la discussione sulla riforma del Patto di Stabilità. “Una cosa dovrebbe essere chiara per tutti: per i mercati dei capitali, un debito è un debito. I mercati dei capitali non si interessano ai motivi dell’indebitamento, per quanto validi possano essere. Per preservare la loro credibilità di fronte ai mercati dei capitali, gli Stati membri devono evitare i deficit e i livelli d’indebitamento eccessivi, o mettere in opera delle riduzioni realistiche, opportune e sufficienti dei deficit e dei tassi d’indebitamento”. È uno dei passaggi fondamentali della lettera inviata ieri da 11 ministri delle Finanze dei paesi cosiddetti “frugali”, il fronte europeo  guidato dalla Germania. Questi Paesi prendono posizione a favore di una versione della riforma del Patto di stabilità più favorevole al rigore di bilancio e alle politiche d’austerità. Con la Germania ci sono Austria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Danimarca, Estonia, Lituania, Lettonia, Lussemburgo, Slovenia. La lettera è stata pubblicata alla vigilia della riunione del Consiglio Ecofin che discute oggi della proposta di riforma del Patto in  Lussemburgo. L’Olanda, uno dei rigoristi della prima ora, però, ha scelto una posizione meno radicale. Il Commissario Ue Gentiloni dice che invece di aprire baratri in Europa bisogna gettare ponti. Fatto che sta che qualsiasi buon padre di famiglia sa che indebitandosi fino al collo alla fine non si va da nessuna parte.