
Per Confindustria il taglio del cuneo fiscale si può fare lunedì prossimo

25 Giugno 2022
Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi invita partiti e mondo politico a tagliare il cuneo fiscale. Intervenendo alla giornata conclusiva del convegno nazionale dei giovani imprenditori di Confindustria, Bonomi osserva che tutte le forze politiche in parlamento dicono di voler tagliare il cuneo fiscale. “Lunedì finalmente mi aspetto che questa cosa venga fatta. Non perché è una proposta di Confindustria, ma perché vuole mettere i soldi in tasca agli italiani”.
16 miliardi nelle tasche degli italiani
Confindustria aveva già quantificato in 16 miliardi di euro il taglio strutturale del cuneo. Soldi che andranno “nelle tasche degli italiani”. Poi Bonomi incalza il Parlamento a fare le riforme strutturali che l’Italia attende da decenni. Riforme che permetteranno al nostro Paese di essere più competitivo. Per troppo tempo, sottolinea il numero uno di Viale dell’Astronomia, la politica non ha fatto le riforme perché, si diceva, mancavano le risorse. “Oggi questa scusa non c’è più, le risorse ci sono, le riforme vanno fatte. Vanno fatte per rendere il paese più moderno, efficiente, inclusivo, sostenibile”.
Bonomi critica la logica dei bonus. In mancanza di provvedimenti strutturali i bonus danno vita a “interventi a pioggia e peraltro cumulabili. Così si favorisce il 50% della popolazione anziché quel 10% che ha veramente bisogno”. Dal Festival del Lavoro, intanto, arrivano le dichiarazioni del presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone.
Salario minimo salasso per le imprese
“Dobbiamo sostenere la contrattazione collettiva, in particolare quella decentrata di secondo livello che guarda al territorio”, dice Calderone. “Non c’è dubbio che a pagare il costo di un salario minimo per legge saranno gli imprenditori. Si tratta di circa 12 miliardi l’anno, con un aumento di circa il 20% del costo del lavoro, che farebbe scaturire l’aumento dei prezzi di beni e servizi al consumo.
“Un vortice negativo che andrebbe a vanificare l’obiettivo del salario minimo, cioè quello di adeguare le retribuzioni all’aumento del costo della vita”. Contrattazione collettiva, riforma delle politiche attive, formazione permanente e riqualificazione delle competenze, queste le proposte del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro per la nostra economia.