Per la Fed l’inflazione negli Usa cresceva anche prima della guerra di Putin
23 Giugno 2022
L’inflazione negli Usa continua a correre e parlando in audizione al Senato il presidente Powell ha spiegato che la Fed farà tutto il necessario per tenerla sotto controllo. L’obiettivo della Federal Reserve è tornare al 2 per cento.
Powell, che non ha negato il rischio di una “possibile recessione”, ha lanciato messaggi tranquillizzanti ai mercati. Secondo la Fed, “l’economia americana è molto forte e ben posizionata per gestire una politica monetaria più restrittiva”. L’economia Usa continuerà a crescere anche se in modo più moderato e la disoccupazione è sotto controllo.
Powell ha anche detto che si potrà intervenire sui prezzi dei generi alimentari. Dove invece “non c’è davvero qualcosa che possiamo fare sui prezzi” è il costo del petrolio, perché “questo è stabilito a livello globale”.
Quest’ultima affermazione sembrerebbe confermare la posizione presa dalla Casa Bianca dall’inizio della invasione russa della Ucraina. L’inflazione che sale, ha ripetuto più volte Biden, è colpa di Putin, che fa alzare il prezzo di gas e petrolio sconvolgendo l’economia planetaria.
Powell però nel suo intervento ha detto che la guerra ha dato una “spinta addizionale verso l’alto” alla inflazione con l’aumento dei costi energetici, insieme ai lockdown della Cina che hanno influenzato negativamente le supply chain. Poi il presidente della Fed ha aggiunto che “nell’ultimo anno la inflazione è salita rapidamente in molti Paesi”. Ma la risposta più netta la ha data al senatore repubblicano Hagerty.
Nel corso della audizione, Hagerty ha prima sottolineato che “il problema della inflazione non è spuntato fuori dal nulla”. Poi ha rivolto a Powell questa domanda: “Ci sta dicendo che la guerra in Ucraina è la causa primaria della inflazione in America?”. Al che Powell ha risposto: “No. L’inflazione era alta, certamente da prima che scoppiasse la guerra in Ucraina”.
Che non è una sopresa, considerando il regime di spesa della Amministrazione Biden, la sua dannosa politica fiscale, l’ansia regolatoria dei democratici e le loro discutibili proposte di politica economica. Insomma, Putin ha tante, gravissime colpe. Ma non tutte. E sulle cause dell’aumento della inflazione negli Usa, la Fed è stata piuttosto chiara.