Per Meloni la prima manovra: 35 miliardi, 21 contro il caro energia
22 Novembre 2022
Arriva la manovra 2023. Una legge di bilancio per quasi 35 miliardi di euro. Nel primo documento di programmazione che copre un periodo compreso tra il 2023 e il 2025 il governo di Giorgia Meloni intende concentrare due terzi delle risorse contro il caro energia e la rincorsa alla inflazione. Una risposta alle conseguenze della invasione russa in Ucraina, dunque. Sul fronte del caro energia vengono dispiegati 21 miliardi di euro per i primi tre mesi del 2023.
Tra le misure utili a trovare risorse per finanziare la manovra c’è l’avvio del percorso di “abolizione del reddito” di cittadinanza, la legge bandiera del movimento 5 stelle. Il reddito verrà ridotto a 8 mesi al posto degli attuali 18 rinnovabili. La misura dovrebbe essere abolita o riformata nel 2024. Sempre sul fronte delle coperture viene innalzata al 35% la tassazione sugli extraprofitti. Ridotto lo sconto sulle accise per il carburante. Aumentata la soglia del contante a 5mila euro.
In manovra taglio del cuneo fiscale e flat tax
Tra gli altri provvedimenti, il taglio del cuneo fiscale a beneficio dei lavoratori, fino 3% per i dipendenti con redditi fino a 20mila euro e del 2% per quelli fino a 35mila euro. La riduzione dell’Iva dal 10 al 5% per i prodotti per l’infanzia e l’igiene intima femminile, la cosiddetta tampon tax. Viene aumentato l’assegno unico per le famiglie. Introdotte agevolazioni per le assunzioni a tempo indeterminato per donne under 36 e per percettori di reddito di cittadinanza.
Vengono inoltre prorogate le agevolazioni per acquistare la prima casa per i giovani. In materia fiscale la flat tax viene aumentata fino a 85mila euro per lavoratori autonomi e partite Iva. C’è la detassazione ai premi dei dipendenti e un intervento di “tregua fiscale” con stralcio delle cartelle fino al 2015 per un importo massimo di mille euro. Sulle pensioni vengono confermate opzione donna, con alcune modifiche e Ape sociale, con le pensioni minime che salgono a quasi 600 euro.
Quota 103 e prepensionamenti
Scattano i prepensionamenti con il modello quota 103 che permette di uscire dal lavoro con 41 anni di contributi e 62 anni di età. Previsto anche il bonus per chi invece decide di restare a lavoro. Sul fronte energia, il Governo conferma la eliminazione degli oneri impropri delle bollette. Ci sarà il rifinanziato fino al 30 marzo 2023 del credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale.
Per bar, ristoranti ed esercizi commerciali il credito salirà dal 30% al 35%, mentre per le imprese energivore e gasivore dal 40% al 45%. Il Governo stanzia 1,4 miliardi per il 2022 e 500 milioni per il 2023 sulla sanità. Mette anche 3,1 miliardi sul Tpl e gli enti locali. Per contrastare la corsa alla inflazione viene istituito un fondo di 500 milioni di euro destinato alla realizzazione di una “Carta Risparmio Spesa” per redditi bassi fino a 15mila gestita dai Comuni.