Per un trasporto ferroviario europeo moderno e sostenibile
09 Maggio 2023
Se questo è il quadro generale, fanno bene allora le compagnie ferroviarie europee a voler incrementare le loro quote di mercato nel comparto trasporti, investendo in modelli di business innovativi e in grado di abbattere in maniera significativa l’inquinamento. La transizione ecologica verso un modello di sviluppo pienamente sostenibile può agire come una leva di crescita economica e occupazionale, tanto quanto sulla difesa dell’ambiente. È la via migliore per un futuro di progresso europeo.
Le compagnie ferroviarie di grandi Paesi come la Germania, la Francia e l’Italia, investono da tempo nella sostenibilità. L’obiettivo è raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Il Gruppo Ferrovie dello Stato è convinto di poterci riuscire dieci anni prima, accelerando il processo di decarbonizzazione e portando a zero le emissioni entro il 2040.
L’Unione Europea promuove questi obiettivi attraverso il MCE, il meccanismo per collegare l’Europa 2021-2027, il principale strumento di finanziamento degli investimenti pubblici e privati nel settore delle reti transeuropee. L’Europa spinge sui processi di decarbonizzazione della mobilità per raggiungere l’ambizioso obiettivo della neutralità climatica; in questo senso, per fare un esempio, l’Alta velocità ferroviaria unisce alla rapidità, alla sicurezza e alla flessibilità di un sistema di trasporto tecnologicamente avanzato anche la sua eco-sostenibilità. Prestazioni ambientali e benefici socioeconomici si sommano nel perseguire gli obiettivi della politica di coesione e dei trasporti europea.
Ferrovie dello Stato è uno dei fiori all’occhiello della mobilità sostenibile in Europa. Il Gruppo guidato dall’ad Luigi Ferraris è impegnato con forza nel raggiungimento degli obiettivi ESG/SDGs inseriti nella Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.
Questi criteri definiscono in che modo le aziende gestiscono le questioni ambientali, sociali e di governance. La mappatura delle attività economiche avviene quindi attraverso l’applicazione vincolante di precisi criteri. Nel febbraio scorso, FSI è stata valutata come un’azienda “advanced” dalla Moody’s ESG Solutions, l’unità interna all’agenzia di rating specializzata in sostenibilità. Nell’ultimo triennio, la valutazione delle performance ESG di Ferrovie dello Stato è passata da 52/100 a 65/100. Il Gruppo è al momento al quinto posto a livello europeo nel settore Transports and Logistics.
Come si legge nel comunicato diffuso da FS, gli aspetti che sono stati presi in analisi da Moody’s sono stati “la gestione delle risorse umane, la strategia ambientale, il rispetto dei diritti umani e dei diritti del lavoro, il coinvolgimento delle comunità, la trasparenza e l’integrità nelle pratiche di business, la catena di fornitura responsabile e la governance d’impresa”.
Ferrovie dello Stato utilizza anche gli strumenti di finanza sostenibile per il suo programma di ampliamento della rete ferroviaria. Il successo delle ultime emissioni di green bond dimostra l’attenzione che c’è da parte degli investitori internazionali verso un marchio storico della mobilità nel nostro Paese. Grazie a questi strumenti finanziari è possibile rendere efficiente da un punto di vista ambientale i collegamenti tra le grandi città italiane, la rete, i macchinari. E ancora, FS punta ad autoprodurre almeno il 40% del suo fabbisogno energetico, utilizzando fonti rinnovabili e installando impianti fotovoltaici ed eolici nelle stazioni e nelle aree ferroviarie.
La volontà di abbattere le emissioni inquinanti e rendere i propri servizi eco-compatibili, l’impegno sul fronte del capitale umano e del lavoro, gli obiettivi legati alla governance – in definitiva i pilastri della strategia ESG – ridefiniscono l’assetto stesso dei grandi gruppi della mobilità sostenibile in Europa, da un punto di vista organizzativo e finanziario. La sostenibilità diventa allora un valore aggiunto rispetto alla concorrenza, una bussola delle politiche industriali che aiutano a mitigare i rischi potenziali associati all’attività in ambito ambientale, sociale e di governance. In definitiva, una leva strategica per lo sviluppo del Vecchio Continente.