Perché è sbagliata la Digital Tax

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600


Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Perché è sbagliata la Digital Tax

Perché è sbagliata la Digital Tax

16 Novembre 2022

Torna la Digital Tax? La tassa su web, la tassa contro le multinazionali? Circolano ipotesi di un raddoppio della tassazione delle grandi imprese digitali, ipotesi su cui si dovrebbe riflettere con grande accortezza. Considerando soprattutto come andò a finire la questione nel 2019, con il muro dei dazi alzato dall’amministrazione Trump ai danni dei Paesi che hanno introdotto una tassa sui servizi digitali.

La bagarre finì con la discussione su una “digital minimum tax” che avrebbe dovuto unificare le tassazioni vigenti nei diversi Paesi. Nel caso dell’Italia, la tassazione dei ricavi dei giganti del web per adesso ha portato risultati deludenti rispetto alle aspettative. Lo Stato italiano ha incassato solo 233 milioni di euro. Ora l’ipotesi che torna a circolare è di raddoppiare il tributo, dal 3% al 6%.

La previsione è un incasso da parte dello Stato di 600 milioni di euro. La tassa colpirebbe le aziende con ricavi sopra i 750 milioni di euro. Ma il raddoppio della aliquota conviene davvero alla nostra economia? Spremere le multinazionali del web non comporta il rischio di farle scappare via, in un momento nel quale si dice che bisogna rendere l’Italia più attrattiva agli investitori stranieri?

Tanto più che i dati Istat indicano che nel 2020 le multinazionali, per colpa della pandemia economica, hanno perso terreno nel nostro Paese. Insomma, siamo proprio sicuri che dal 2019 abbiamo preso la strada giusta? Oppure non stiamo tenendo conto di come si è sviluppata la competizione nel mercato del digitale a livello internazionale? Viene da chiederselo, perché invece di tassare Big Web potremmo dare alle nostre imprese gli stessi vantaggi che ha Big Web.

Cioè mettere le aziende italiane ed europee del digitale nella condizione di competere ad armi pari sui mercati con i colossi americani. Invece il rischio è di restare attaccati a un modello ottocentesco di Stato controllore ancorato a Iva, fatture e marche da bollo. Mentre il concierge Facebook risponde dalla Grecia. Ancora una volta, invece di dare chance alla crescita, si rischia di frenarla. Con tanto di retorica sulle multinazionali brutte sporche e cattive.