Perché l’olio di palma sta sostituendo l’olio di girasole
09 Aprile 2022
La guerra in Ucraina non ha solo conseguenze militari, ma ha anche risvolti economici che incidono sulla vita quotidiana dei cittadini. Tra questi rientra la scomparsa dell’olio di girasole, ormai quasi introvabile nei supermercati. Si stima che entro la fine del mese dovrebbero finire definitivamente le scorte; quindi, verrà sostituito con il fu vituperato olio di palma.
Quanto olio di girasole si consuma in Italia
Il consumo medio annuale di olio di girasole è di 770mila tonnellate nel nostro Paese, di cui 55omila sono importate. Ben il 60% di questa enorme mole proveniva dall’Ucraina. Inoltre, il 31 marzo il ministero dell’Agricoltura russo ha vietato l’export di semi di girasole per cinque mesi. Considerata questa situazione e che entrambi i paesi utilizzavano i porti ucraini come base logistica, è semplice capire i motivi della scarsità.
Questione di prezzo
L’improvvisa scarsità di una materia prima, com’è ovvio, causa una crescita vertiginosa del suo prezzo. È accaduto questo all’olio di girasole e ai prodotti di cui è ingrediente; infatti, è opportuno ricordare che solo il 30% del totale viene venduto sfuso. Quasi tutti i prodotti alimentari industriali, non importa se salati o dolci, ne fanno uso.
L’industria alimentare è stata quella colpita più duramente da questo cambiamento, visto che è destinataria di circa il 70% dell’import, ancora più delle famiglie.
Cosa accadrà ora
È improbabile, se non impossibile, che i campi in Ucraina vengano seminati entro maggio, ciò significa che verrà meno il raccolto in autunno. Per questo motivo i produttori di olio di girasole stanno cercando materia prima negli altri paesi dell’est europeo, come Moldavia, Ungheria, Bulgaria e Romania.
Modificare il processo produttivo e convertire gli impianti industriali non è facile, così come sostituire un prodotto insapore. Non ci sono quindi grandi alternative sul tavolo, se non sostituire l’olio di girasole con l’olio di palma.