Pnrr, Ue sblocca terza rata. Confindustria: “Stimolare investimenti su transizioni”

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Pnrr, Ue sblocca terza rata. Confindustria: “Stimolare investimenti su transizioni”

Pnrr, Ue sblocca terza rata. Confindustria: “Stimolare investimenti su transizioni”

21 Luglio 2023

L’Unione Europa va incontro all’Italia sul PNRR. Grazie all’intesa con Bruxelles, il nostro Paese riesce a sbloccare la terza rata del Piano di ripresa nazionale. All’Italia arriveranno 18,5 miliardi di euro, mentre verranno spostati sulla quarta rata 519 milioni per gli alloggi universitari (60mila nuovi posti da assicurare entro il mese di giugno 2026). Le cifre previste per il nostro Paese restano comunque invariate.

Questo passaggio con l’Europa sembra smentire le voci più pessimiste che volevano il programma italiano fuori controllo. Gli analisti di S&P però continuano a puntare il dito su Roma che insieme a Madrid sarebbe in ritardo rispetto alle scadenze iniziali. “Alla fine del 2022 la Spagna e l’Italia hanno utilizzato rispettivamente solo il 10% e il 20% delle risorse disponibili”, fanno sapere da S&P. “Sembra sempre più probabile che questi Paesi, così come altri governi che stanno beneficiando di ingenti sovvenzioni da parte dell’Unione Europea chiedano più tempo per intraprendere progetti di investimento complessi che riguardano gli obiettivi climatici, la digitalizzazione e la coesione sociale”.

Oggi a intervenire è anche Confindustria, per bocca del presidente Bonomi, convinto che il Pnrr deve essere rivisto nell’ottica “della crescita del Pil” perché “gli investimenti stanno crollando al 9%” e con questo piano “noi ci stiamo indebitando”. “Noi siamo d’accordo nella rimodulazione del Pnrr con la finalità di avere crescita del Pil potenziale del Paese perché se facciamo, e adesso banalizzo ovviamente, rotonde e piste ciclabili andiamo nel verso della sostenibilità ma non creno Pil per il paese e vengono a mancare le risorse”. Per Confindustria “parte di quelle risorse” dovrebbero essere “utilizzate per stimolare gli investimenti sulle transizioni. Gli investimenti sono crescita del paese e gli investimenti stanno crollando. Nel 2021,” gli investimenti “sono cresciuti del 18%, nel 2022 del 9% e quest’anno non so se arriveremo al 4%”.

“E’ difficile poter accollare a questo governo i problemi sul Pnrr, perchè questo piano era sbagliato dall’inizio. Fin dall’inizio abbiamo detto al governo Conte che non andava nella direzione giusta,” taglia corto Bonomi. “Purtroppo i dati ci stanno dando ragione perché questo piano doveva mirare ad essere un boost aggiuntivo agli investimenti pubblici che mobilitasse peraltro anche quelli privati e così non è stato”.