Price Cap, ora l’Europa passi dalle parole ai fatti
25 Ottobre 2022
Oggi è in programma in Lussemburgo la riunione dei ministri dell’Energia d’Europa. Un meeting che fa da seguito a quello di giovedì scorso, tra i 27 capi di stati e di governo, che avevano dato il via libera a Bruxelles a negoziare le misure del pacchetto energia. Al debutto il nuovo ministro italiano dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, affiancato dal consulente di Palazzo Chigi, ex titolare del dicastero, Roberto Cingolani.
A metà ottobre, i capi di stato avevano trovato la quadra proponendo a Bruxelles l’assunzione di decisioni concrete sulle linee guida adottate. Tra queste un meccanismo di correzione del prezzo del gas sul mercato, da usare nelle situazioni di emergenza e in via temporanea; un sistema di acquisti in comune di idrocarburi; un nuovo indice per fissare il prezzo del gas, tale da completare quello attuale; infine un limite al prezzo del gas usato per produrre elettricità.
In Europa sul fronte rincari arriva finalmente la buona notizia della diminuzione del prezzo del gas, con la soglia psicologica dei 100 euro per megawatt ora infranta ieri per la prima volta in 4 mesi.
Una crisi che corre lungo due binari quella alla quale i 27 ministri dell’energia cercheranno di dare una risposta. Il caro prezzi, effetto evidente e doloroso per famiglie e imprese, rispetto al quale si registrano tiepidi miglioramenti, e la quantità di energia disponibile sul medio e lungo termine. E’ su questo punto che le previsioni si fanno più grigie, con lo spettro del razionamento qualora, tra febbraio e marzo, la domanda arrivasse a 400 milioni di metri cubi al giorno e la Russia limitasse o azzerasse del tutto le forniture.
Per questo, l’Europa dovrebbe focalizzarsi maggiormente sull’incentivazione verso i paesi membri a produrre di più, a partire dall’Italia. Il nostro Paese deve puntare a riaprire le centrali a carbone chiuse e a realizzare in tempi rapidi i due rigassificatori al centro delle polemiche, come dimostrazione di responsabilità reciproca, tra Bruxelles e Roma. Lo stesso discorso vale naturalmente per il gas in Olanda, o per il nucleare in Francia.
Allora non c’è più tempo da perdere, è il momento di decisioni ponderate ma che rispondano efficacemente all’emergenza. A sottolineare la necessità di muoversi rapidamente è anche BusinessEurope che invita la Commissione europea e gli Stati membri a proporre e concordare urgentemente una proposta per disaccoppiare temporaneamente i prezzi dell’elettricità dai prezzi del gas.
Le imprese non possono più permettersi infinite settimane di attesa perché in gioco ci sono decisioni in termini di investimento e occupazione.
Tuttavia la Commissione avanzerà la propria proposta tecnica sul price cap solo dopo che i ministri avranno approvato il pacchetto legislativo nel suo complesso. Le misure rivelano l’adozione di un approccio graduale e prudente sul tetto al prezzo del gas, nel tentativo di vincere le resistenze di Germania e Olanda.
Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha però già fatto sapere che le decisioni non arriveranno prima di due o tre settimane. Un tempo decisamente troppo lungo.