Prima di andarsene Draghi vuol far quadrare i conti

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Prima di andarsene Draghi vuol far quadrare i conti

Prima di andarsene Draghi vuol far quadrare i conti

29 Agosto 2022

“L’estate sta finendo e un anno se ne va”, suonava così il tormentone dei Righeira nel 1985. A quasi quarant’anni di distanza, ad andarsene non è un solo anno, ma per la prima volta nella storia della Repubblica, addirittura una legislatura. L’eredità del governo Draghi è pesante, anche perché la transizione con il prossimo governo coinciderà con un aggravarsi della crisi energetica. Proprio su questo tema sta andando in scena l’ennesimo scontro tra il primo ministro e alcuni politici.

“Sto diventando grande, lo sai che non mi va”, continuavano così i Righeira, inconsapevoli menestrelli dell’allora lontano 2022. La responsabilità non va molto di moda, al contrario delle richieste di un altro scostamento di bilancio. Mario Draghi da questo punto di vista è categorico: non è intenzionato a concederne prima delle elezioni. Anche Giorgia Meloni è su una linea prudente: in questo momento reputa che non ci siano margini per fare deficit aggiuntivo. Fatta eccezione per i centristi di tutte le coalizioni, che rimangono fedeli al metodo Draghi, quelle due sono voci in solitaria.

È probabile quindi che si procederà a un emendamento del decreto aiuti bis, che dev’essere convertito in legge entro metà settembre. La cifra sul tavolo è compresa tra gli otto e i dieci miliardi per i quali si stanno cercando delle coperture. Ad ogni modo, pensare di superare la crisi energetica senza il rigassificatore di Piombino è una follia. Per sfruttare le forniture di GNL in arrivo dall’Africa l’opera è fondamentale. Per questo motivo, a proposito di adulti nella stanza, dovranno cadere i veti di molti partiti, alcuni a livello locale e altri a livello nazionale.

Dalla Banca di Francia, intanto, la richiesta alla BCE è chiara. A settembre occorrerà “un significativo aumento dei tassi di interesse”. A queste condizioni, l’ennesimo scostamento di bilancio sarebbe una vera e propria sfida ai mercati. Considerate le rivelazioni del Financial Times, secondo cui i fondi speculativi sono pronti a scommettere contro l’Italia, si capiscono le preoccupazioni di Draghi. È il momento di aiutare gli italiani, non di aggravare la crisi.