
Privatizziamo Ita finché vale ancora qualcosa

28 Novembre 2022
La storia infinita di Alitalia Ita continua. Secondo indiscrezioni apparse sulla stampa tedesca, Lufthansa potrebbe prendere “il 51% di Ita per soli 250 milioni di euro”. Il quotidiano italiano La Stampa scrive che l’offerta dei tedeschi potrebbe aggirarsi intorno ai 500 milioni di euro. In ogni caso, se queste cifre fossero vere, significherebbe che ormai la ex Alitalia è in svendita.
All’inizio del 2022, Ita valeva 1,3-1,4 miliardi di euro. Il valore della compagnia continua a scendere in attesa di una privatizzazione che non arriva mai. Da quando l’operazione sulla newco del trasporto aereo italiano è partita, è finita come con Alitalia. Una serie di perdite e di denaro pubblico sprecato, fino all’ultima iniezione prevista dallo Stato, d’accordo con la Ue, di altri 400 milioni di euro.
Ora Lufthansa torna a farsi sotto. I tedeschi potrebbero essere un buon partner industriale, considerando anche la complementarità tra i sistemi economici dei due Paesi. In settimana gli emissari della compagnia dovrebbero essere in Italia per tavoli tecnici e politici. Il governo Meloni, dopo il suo insediamento, ha bloccato la trattativa aperta dal Governo Draghi con il fondo americano Certares. La mossa del Tesoro ha rimesso in pista Msc-Lufthansa.
Msc dell’armatore campano Aponte però si è sganciata. In partita è rimasta solo Lufthansa, che nel frattempo ha avuto accesso alla data room di Ita. Tutti e due i soggetti interessati hanno più volte chiesto una vera procedura di privatizzazione per Ita. Msc e Lufthansa avevano presentato un’offerta in concorrenza con quella di Certares. Puntavano all’80% con una quota del 60% a Msc, il 20% a Lufthansa e il rimanente 20% in mano al Tesoro.
Il governo Draghi scelse invece la trattativa esclusiva con Certares che avrebbe garantito al Tesoro una quota inferiore al 50%. Sempre secondo fonti Lufthansa riprese oggi dalle agenzie di stampa italiane, Air France-Klm si “nascosero” dietro il fondo Certares. Questo perché i franco-olandesi stanno ancora ricevendo aiuti di Stato e in conformità con il diritto europeo non possono effettuare acquisizioni.
Ma se il nuovo Governo ha smontato l’operazione Draghi con Certares, forse anche in virtù delle richieste che arrivano dal parlamento, sulla difesa della ‘italianità’ del trasporto aereo (c’è poco da difendere ormai), ora sembra contraddittorio lasciare campo libero a Lufthansa. Così riprende quota la notizia non smentita su un potenziale coinvolgimento di Ferrovie dello Stato come partner della compagnia tedesca.
Lufthansa prenderebbe una quota di maggioranza, FS e il Tesoro il resto delle quote. Il Tesoro al momento è azionista unico di Ita, coinvolgendo Fs cercherebbe di mantenere Ita nell’orbita pubblica. Nel 2019 ci provò il governo Conte a chiamare Fs per salvare Alitalia. Fs diede vita a una cordata con Atlantia e Delta per prendere il controllo di Alitalia. Il progetto fallì.
Tornando a oggi, “le Ferrovie vanno ancora in treno”, fa sapere l’ad di Fs, Ferraris, parlando a margine del forum Coldiretti. Da via XX Settembre si sottolinea che “non compete” al Tesoro “esprimere in alcuna modalità giudizi o valutazioni su eventuali partner aggiuntivi alle cordate ammesse” nella data room. Msc di Aponte potrebbe a sua volta ripensarci dopo la mossa di Lufthansa? Vedremo.
Sta di fatto che da qui alla prossima primavera la nuova infornata di soldi pubblici su Ita finirà. Insomma, vale la pena decidersi prima che Ita perda tutto il suo valore. Certo la strada non può essere quella della nazionalizzazione.