Putin caro gli costa a Pechino
17 Maggio 2022
di Tiziano Rugi
Putin non può contare sul sostegno illimitato della Cina. Perché Xi Jinping vuole il gas e il petrolio dalla Russia, ma non è d’accordo su come il Paese sta gestendo la guerra in Ucraina. E anche per il potente leader cinese si profilano scelte complicate. In questo solco potrebbe svilupparsi una prospettiva di pace per l’Ucraina, visto che un’ampliamento del conflitto è improbabile a causa della debolezza russa. Putin resta un alleato agli occhi dei cinesi e non vogliono che venga umiliato. È questo, in massima sintesi, il pensiero di Robert Kaplan, analista del Foreign Policy Research Institute, intervistato da Repubblica.
Per il presidente cinese, sostiene Kaplan, si avvicinano decisioni cruciali. “Xi è pentito dell’appoggio iniziale a Mosca e non vuole essere coinvolto oltre”, è la premessa. La ripresa cinese nel post pandemia è messa in pericolo dall’ondata di Omicron e dal modo in cui il regime si ostina a gestire il Covid. I segnali di rallentamento dell’economia e l’esasperazione della popolazione, anche se inascoltati, non sono sottovalutati da Xi. L’opprimente controllo statalista su imprese e cittadini sta diventando un giogo all’economia di Pechino.
“Anche Xi ha una scelta importante da fare, e presto”, sostiene Kaplan. In autunno il Congresso dovrebbe dargli il terzo mandato presidenziale e se Xi non risolve i problemi, potrebbero esserci problemi di instabilità politica. Insomma, al partito comunista cinese interessa l’energia di Mosca e non abbandonerà Putin. Le priorità, però, sono altre. E senza gli aiuti economici e militari della Cina, per Kaplan, ci sono solo due alternative davanti a Putin. Una rischiosa mobilitazione generale, o un conflitto a bassa intensità, l’unico che la Russia può permettersi nel lungo periodo.