Quella NATO proiettata ad Est per difendere l’Ucraina e la libertà

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Quella NATO proiettata ad Est per difendere l’Ucraina e la libertà

Quella NATO proiettata ad Est per difendere l’Ucraina e la libertà

10 Luglio 2024

La NATO, l’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord, è nata grazie all’impegno di dodici paesi che il 4 aprile 1949 hanno gettato le fondamenta per quella che oggi è la più grande alleanza difensiva del mondo. Nel corso degli anni, decine di nazioni si sono aggiunte al gruppo di testa, con le ultime arrivate, Finlandia e Svezia, pronte a difendere i valori di libertà e democrazia contro l’imperialismo delle tirannie, dei regimi autoritari e delle autocrazie.

L’anniversario della NATO, celebrato in questi giorni a Washington, ha un significato geopolitico preciso. In un mondo sempre più caotico e pericoloso, la NATO resta il baluardo della sicurezza internazionale. Il presidente americano Biden ha aperto il summit con orgoglio, ma tra i Paesi dell’Alleanza chi oggi ne interpreta realmente i valori è il blocco degli stati membri della Europa orientale.

Estonia e Finlandia, le nuove frontiere della NATO

Paesi come quelli Baltici e quelli Scandinavi sono in prima linea nella difesa della libertà europea contro la minaccia russa. Questi Paesi dedicano risorse significative alla loro difesa: la Polonia, con i suoi 25 miliardi di euro destinati alla difesa nel 2023, è un esempio di come dovremmo tutti investire nella spesa militare per resistere alle aggressioni esterne. L’Estonia, con la sua lunga storia di resistenza contro l’oppressione sovietica, è diventata un piccolo baluardo in difesa della democrazia. Tallinn dedica una parte significativa del suo budget alla difesa, consapevole delle minaccia rappresentata dalla Russia di Putin. Le sue capacità di cyber-difesa sono tra le migliori al mondo, tanto che il Paese baltico è divenuto una componente vitale della sicurezza informatica della Nato.

L’Estonia non è solo un membro della Nato; è un esempio di come una piccola nazione possa fare una grande differenza. La recente adesione della Svezia e della Finlandia alla Nato ha rafforzato ulteriormente la sponda orientale dell’Alleanza. I Paesi nordici, celebri in tutto il mondo per la loro stabilità e per il loro impegno nei confronti dei diritti umani e il benessere dei cittadini, danno nuova linfa e determinazione alla NATO. La Finlandia, con la sua lunga frontiera con la Russia, è particolarmente consapevole dell’espansionismo di Mosca. Entrambi i paesi hanno eserciti ben addestrati e pronti a difendere non solo i loro territori, ma anche l’intera Alleanza. La loro adesione è stata un chiaro segnale che l’Europa non si piegherà davanti ai regimi autoritari.

L’importanza dell’ingresso di Kiev

In questo contesto, è strategico che l’Ucraina entri a far parte della NATO. L’ingresso di Kiev nella NATO non solo rafforzerebbe ulteriormente la sicurezza dell’Europa orientale, ma sarebbe anche un potente deterrente contro l’aggressione russa. Il popolo ucraino ha dimostrato innumerevoli volte di voler difendere libertà e democrazia, valori a fondamento della Alleanza. Nonostante le difficoltà economiche e le devastazioni della guerra, l’Ucraina ha continuato a rafforzare le sue forze armate. Il coraggio del popolo ucraino e la sua volontà di entrare a far parte della famiglia occidentale vanno premiati.

Il prossimo presidente degli Stati Uniti avrà il compito di guidare questo processo. Che sia Donald Trump o un altro leader, è fondamentale che si continui a sostenere l’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza atlantica e in Europa. Questo passo non solo consoliderebbe la sicurezza europea, ma invierebbe un messaggio inequivocabile ai regimi: la NATO è più forte che mai ed è pronta a difendere i suoi valori fondamentali contro qualsiasi minaccia.

L’Italia, con il governo di Giorgia Meloni, sta seguendo un complesso percorso per portare la spesa per la difesa al 2% del Pil. Meloni è riuscita a conservare il sostegno di Roma a Kiev senza perdere consensi, mantenendo un impegno chiaro nel garantire che l’alleanza rimanga forte e unita. L’Europa orientale ci mostra la via del futuro della Alleanza. Restare uniti e accogliere l’Ucraina, assicurando così un futuro di pace e stabilità per tutti i Paesi membri. Dimostriamo al mondo intero che la democrazia e la libertà prevarranno sempre sulle forze dell’oppressione e dell’autoritarismo.