Quell’equilibrio dinamico del ministro Giorgetti
17 Dicembre 2022
E’ un equilibrio dinamico quello che prefigura il ministro Giorgetti per l’economia italiana, sul breve e sul lungo periodo. “L’esperienza del 2022 ci dice che ogni due mesi c’è da fare una manovra,” dice Giorgetti parlando alla festa per i dieci anni di Fratelli d’Italia. “Ogni due mesi c’è un decreto che interviene sulla finanza pubblica e, ahimè, temo che sarà così anche nel 2023”. Perché, dice Giorgetti “il mondo in cui stiamo vivendo è in continua e perenne trasformazione”.
“Le misure sono temporanee perché nessuno sa cosa accadrà tra tre mesi. Dobbiamo sempre muoverci cercando di fare il meglio alle condizioni date ed è quello che stiamo cercando di fare. Io rispetto a quattro settimane fa, quando ho scritto la legge di bilancio, già oggi ho delle condizioni diverse”.
Prudenza nella capacità di adattarsi alle sfide, navigare a vista ma tenendo bene a fuoco l’orizzonte. “L’ambizione di questo governo” è di “cominciare ad avere un respiro lungo, in termini di cosa accadrà nei prossimi dieci, venti anni. E’ quello che abbiamo iniziato a fare con la famiglia ma che si dovrà fare anche con la politica economica e industriale”.
Il Pnrr, da questo punto di vista, “è un’occasione unica”. “Non è che cambio idea,” dice il ministro, “gli obiettivi del 2022 siamo determinati a raggiungerli. Il ministro Fitto è determinato e prenderemo la rata che ci spetta”. “Il problema è la messa a terra dei progetti che implicano costruzioni dove l’aumento dei prezzi ha cambiato le condizioni di base. C’è l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime”.
“Il problema di tipo oggettivo è il cambio dei prezzi che non ha solo l’Italia ma tutta l’Europa”. In questo equilibrio dinamico, tra urgenze del presente e visione del futuro, la chiave sono le riforme strutturali. Come quella, annunciata, del codice degli appalti. “Spero che il nuovo codice degli appalti sia approvato definitivamente entro marzo”. Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo in via preliminare, ora deve iniziare l’iter parlamentare, quindi l’approvazione definitiva del Cdm. “E’ una riforma molto importante – ha aggiunto il ministro Giorgetti – spero che se ne parli diffusamente”.
Insomma, pianificare va bene, organizzarsi per tradurre quella visione nella pratica, serve eccome. Ma per riuscirci bisogna saper navigare e intervenire sulla burocrazia invadente che blocca il nostro Paese.