Ripristino Natura, a Strasburgo battuta d’arresto per i conservatori
13 Luglio 2023
La legge per il ripristino della Natura divide la politica a Strasburgo. Ieri il Parlamento Europeo con una stretta maggioranza ha adottato il mandato negoziale sulla Nature Restoration Law. Vuol dire che adesso l’eurocamera farà partire i negoziati con il Consiglio europeo per arrivare al testo definitivo. La legge sul ripristino della natura prevede misure di rigenerazione degli ecosistemi. Entro il 2030 le misure dovrebbero coinvolgere almeno il 20% di tutte le aree terrestri e marine della Unione.
Il Parlamento europeo, dunque, ha respinto la mozione del PPE, dei liberali e delle destre che intendevano rigettare la legge. Un risultato imbarazzante, scrive Politico, per il leader dei popolari Manfred Weber che da mesi cercava di compattare il fronte degli scettici. La critica di questi ultimi era che il mondo scientifico e la Commissione avrebbero messo in crisi il sistema agricolo europeo e la nostra sicurezza alimentare.
Ripristino natura e futuri ribaltoni europei
Un risultato discutibile dal punto di vista politico, considerando le ipotesi che circolano a Bruxelles in vista del voto per le europee del prossimo anno, sulla possibilità di un fronte lib-pop e conservatore in grado di rovesciare gli attuali schemi di forza nell’europarlamento. Per gli eurodeputati convinti della bontà della legge, invece, si tratta di un passo in avanti nella lotta al cambiamento climatico, nella difesa della biodiversità e nella riduzione del rischio per la sicurezza alimentare. Lo scarto di pochi voti con cui è passata la legge però, dimostra che il fronte della sinistra, socialisti e ambientalisti, non è poi così compatto come sembra e che in futuro sui temi della transizione verde la partita sarà sempre più polarizzante e divisiva.
Da una parte quindi il mondo contadino europeo potrebbe spostarsi più a destra, dall’altra il consenso sul Green Deal non è più tale. Weber ha definito la vittoria dei sostenitori della legge “vuota” e ha aggiunto che “molte delle nostre preoccupazioni ora sono accettate e sostenute dalla maggioranza”. La pasdaran del clima Greta Thunberg ha definito invece il voto di ieri “una vittoria agrodolce”. “È assurdo che dobbiamo lottare per il minimo indispensabile. Ovviamente è positivo che la legge sia passata, ma ora è indebolita “, ha aggiunto.
Per Frans Timmermans, il socialista che guida il treno del Green Deal, il risultato di ieri invece è stato una lezione per il PPE. “La mia sincera speranza è che l’esperienza di oggi dimostri che per il centrodestra essere al centro e lavorare con noi è politicamente migliore nel lungo periodo”, ha detto a Politico.
Le reazioni in Italia
Tra le reazioni in Italia, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha detto che “è un voto che appartiene al passato. E’ frutto di una visione ideologica che non tiene conto della realtà: ciò che è successo con la pandemia in cui sono mancanti beni primari, o con l’invasione russa in Ucraina in cui perfino il grano è diventato un elemento della guerra ibrida contro l’Occidente”. “Nel mondo tutti hanno preso atto che l’alimentazione è un bene primario e ne va garantita la produzione e l’approvvigionamento nel proprio paese”, ha aggiunto Urso.
Secondo il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida l’alleanza fra Conservatori e Ppe non è archiviata, anzi “ora è più facile”. “Su questo tema la grandissima parte dei popolari e tutti i conservatori hanno votato in modo omogeneo, se non sbaglio. Poi diciamolo, il regolamento è passato sì, ma per un pugno di voti. Ed è anche stato approvato un emendamento che abolisce due articoli che riguardano l’agricoltura, a nostro avviso i più invasivi e limitativi allo sviluppo del mondo agricolo”.
Per il ministro, “la legge è un problema, è per questo che abbiamo votato contro. Diciamo che la buona notizia è aver emendato il testo, eliminando due articoli ancora più dannosi, che avrebbero portato a criticità insostenibili per i nostri agricoltori. Anzi, ringrazio tutti i parlamentari italiani che hanno sostenuto queste modifiche, anche del Pd. In linea con quanto auspicato dalle rappresentanze degli agricoltori e dal governo”.