
Se Elon Musk soffia il posto a Donald Trump

13 Giugno 2022
Ma Elon Musk si è messo in testa di soffiare il posto a Donald Trump alla guida del Partito repubblicano? Tutti sanno chi è Elon Musk. L’imprenditore visionario che scherzando con la futura moglie sul suo razzo ha rivoluzionato il mercato dei viaggi spaziali a uso commerciale. Idem per l’industria dei veicoli elettrici. L’uomo più ricco del mondo.
Quello che almeno alle nostre latitudini si conosce meno è l’orientamento sempre più spiccatamente repubblicano di Musk. Elon infatti rischia di sostituire il Don nella classifica degli uomini più invisi se non odiati dal mondo liberal americano. E non tanto perché fa battute sessiste o perché ha una montagna di dollari come un novello Paperon de’ Paperoni.
No, i liberal ce l’hanno con Musk per la sua difesa a spada tratta del free speech, quella libertà di parola che a quanto pare i Democrats pensano di poter subordinare ai nuovi filtri che sui social bloccano commenti e idee che non si allineano al mainstream dominante.
“Considerando gli attacchi insensati che ho ricevuto da figure di primo piano del Partito democratico, ritengo che voterò Repubblicano alle elezioni di novembre,” ha detto Musk riferendosi all’appuntamento del mid-term che il presidente Biden vede ormai come fumo negli occhi.
La scelta di riattivare l’account Twitter del presidente Trump e la battaglia per il free speech scatenata negli Usa, mostrano che il miliardario ha ben chiaro come ritagliarsi una visibilità politica.
E allora? Per caso Musk pensa di scalzare Trump riorientando l’Elefantino verso un partito più legato ai temi dell’innovazione, dello sviluppo tecnologico e di un ambientalismo blu? Va bene, è solo una provocazione. Ma la transizione repubblicana di Musk con tanto di razzi e veicoli green al seguito qualche patema d’animo ai liberal democratici, tanto interessati all’ambiente, dovrebbe metterlo. E pure a chi nel Gop sogna di correre alla Casa Bianca mettendo nell’armadio Trump.