
Se l’intelligenza artificiale guida i giovani verso il lavoro (e le istituzioni)

26 Luglio 2025
di Ilaria Rizzo
Trovare lavoro può sembrare un’impresa scoraggiante, soprattutto per quei giovani che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in percorsi di formazione. I cosiddetti NEET (Not in Education, Employment or Training) rappresentano una delle sfide più complesse per le politiche attive del lavoro. Per rispondere a questa emergenza sociale, Ministero del Lavoro e Inps hanno lanciato una novità assoluta nel panorama nazionale: AppLI, una piattaforma di intelligenza artificiale pensata per affiancare i giovani nell’ingresso (o nel rientro) nel mondo del lavoro.
Un coach virtuale al servizio dell’occupabilità
AppLI, acronimo di Assistente personale per il lavoro in Italia, è molto più di un sito web o di un’app. Si tratta di un vero e proprio coach digitale capace di dialogare in linguaggio naturale con gli utenti, raccogliere informazioni sul loro profilo, orientare le scelte formative e professionali e suggerire percorsi personalizzati. Il suo scopo? Trasformare un primo contatto spesso incerto in un percorso strutturato verso l’occupazione.
Dietro questa soluzione si cela una strategia chiara: alleggerire i Centri per l’Impiego (CPI) dalle attività ripetitive, per consentire agli operatori in carne e ossa di concentrarsi sui casi più complessi, offrendo invece strumenti digitali accessibili e intuitivi a chi ha già una buona familiarità con il web.
Come funziona AppLI?
Il funzionamento è semplice: a partire da settembre 2025, si potrà richiedere l’accesso ad AppLI per mezzo del centro per l’impiego di riferimento. Dopo l’accesso in piattaforma, l’avviso di una conversazione funzionale con un chatbot intelligente avvierà il processo di profilazione occupazionale e di sostegno all’orientamento verso un percorso professionale: corsi di formazione, offerte di tirocinio, ambiti professionali compatibili, e un primo “piano d’azione” personalizzato. In caso di necessità, viene guidato a prendere un appuntamento con un operatore umano, per validare o affinare il percorso suggerito.
AppLI è progettata per integrare direttamente i dati nel sistema dei CPI, grazie a un’infrastruttura digitale moderna e sicura. L’obiettivo è rendere l’orientamento al lavoro più immediato, proattivo e scalabile, senza rinunciare alla qualità.
Perché è pensata per i NEET?
I NEET costituiscono il primo target fondamentale del progetto: spesso invisibili ai radar istituzionali, restano fuori dai circuiti scolastici e professionali e hanno un rapporto difficile con le strutture pubbliche. AppLI vuole abbattere questa distanza, offrendo un punto d’ingresso più flessibile, compatibile con i loro tempi, i loro strumenti digitali e il loro stile di vita.
Non si tratta solo di tecnologia, ma di una nuova filosofia di ingaggio: l’IA non sostituisce l’orientatore, ma diventa un facilitatore, capace di risvegliare l’iniziativa di chi fatica a muovere i primi passi.
Una sperimentazione che guarda al futuro
Il progetto è partito nel maggio 2025 con una sperimentazione in sei regioni italiane. Dopo i primi test, AppLI si appresta all’impiego su ambito nazionale, con l’obiettivo di diventare uno standard nei servizi pubblici per l’impiego. I risultati verranno monitorati attentamente, non solo in termini di occupabilità, ma anche di accessibilità, soddisfazione degli utenti e riduzione dei tempi di presa in carico.
Questa iniziativa proietta l’Italia tra i paesi europei che puntano sull’innovazione pubblica come motore di inclusione sociale e lavorativa. In un contesto dominato da piattaforme digitali che spesso accentuano le disuguaglianze, AppLI nasce con l’ambizione di dimostrare che l’intelligenza artificiale può essere anche uno strumento di giustizia e accesso equo alle opportunità. Ma non solo: il progetto rappresenta anche un’occasione per ricostruire un legame di fiducia tra i giovani e le istituzioni, restituendo centralità al ruolo pubblico nell’accompagnamento verso il lavoro.