
Se non spendiamo ora i fondi PNRR saranno guai

20 Aprile 2022
di Carlo Mascio
Se non spendiamo bene i fondi del PNRR saranno guai seri. La previsione di crescita del Pil nel 2022 è già stata tagliata dal governo al 2,9% per il 2022, al 2,3% per il 2023. È quanto emerge dall’analisi del DEF che in queste ore ha avuto il semaforo verde del Parlamento. Sulle stime al ribasso pesa come un macigno la guerra in Ucraina e la conseguente incertezza sullo scenario internazionale.
Spending review, questa sconosciuta
La crescita sarebbe davvero possibile e più solida se negli anni avesse realmente funzionato una seria politica di spending review. Alcuni governi hanno fatto della spending una vera e propria bandiera. Ma, conti alla mano, la spesa pubblica ha avuto un continuo aumento. Quindi, tutto fumo e poco arrosto. Ad aumentare sono invece le tasse a carico delle famiglie e delle imprese. E ora, come se non bastasse, pende su di esse anche anche il caro bollette al quale il governo Draghi sta cercando di porre rimedio.
Fondi PNRR, ultima chiamata
In questo scenario, una delle poche ancore di salvezza sono proprio i fondi del PNRR. Àncora di salvezza che diventerà un vero boomerang se non vengono spesi e soprattutto se vengono spesi male. Se abbiamo evitato in tutti i modi di fare la spending, ora non possiamo mancare questa occasione.
Il perché è presto detto. Un ritorno dei tassi di interesse più alti da parte della BCE infatti produrrà un aumento dell’onere del debito pubblico. Con un debito pubblico significativo sulle spalle, e che ci costerà nel tempo più di quanto non ci costi oggi, abbiamo disperata necessità di crescere significativamente. Per cui, se useremo i fondi del PNRR in maniera non efficace ed efficiente ci ritroveremo nell’angolo. Tradotto: niente marchette elettorali a destra e a manca. Ma fondi diretti a progetti che puntano davvero a far crescere il Paese e dunque il PIL. Solo così ci possiamo salvare. Altrimenti saranno dolori.