Senza informatici la transizione digitale è una chimera
11 Luglio 2022
La transizione digitale è ineludibile, ma forse non ne siamo consapevoli fino in fondo. Eppure, le imprese devono correre ai ripari dopo anni all’insegna di arretratezza e scarsa produttività. Eppure, la pubblica amministrazione dovrebbe cambiare verso e assumere personale con competenze informatiche anziché giuridiche. Soprattutto, dovremmo capire che questa è una grande occasione di rilanciare il nostro Paese. Ma dovremo dimostrare di poter cambiare paradigma su molti aspetti.
Secondo Unioncamere, il tasso di mismatch tra domanda e offerta di lavoro per gli informatici è 63%. Questo dato arriva addirittura all’86 per i laureati con esperienza. Zoltan Daghero, managing director di Gi Group, multinazionale che opera nel mercato del lavoro e della formazione professionale, ha spiegato che “nel settore informatico servirebbero dieci volte tanto i profili presenti.
L’indice Desi, che verifica la competitività digitale degli Stati membri dell’UE, colloca l’Italia al diciassettesimo posto per numero di laureati in materie Stem e ventunesima per competenze digitali. Solo l’1,3 per cento dei laureati italiani sceglie materie ITC. Troppi pochi studenti scelgono Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica, soprattutto in relazione a quanti scelgono Giurisprudenza, Scienze della Comunicazione e Lettere.
Ma l’Italia sembra essere una specie di bolla avulsa dall’Occidente. Il sistema scolastico gentiliano orienta gli studenti a scegliere percorsi prevalentemente umanistici, a sottovalutare le materie scientifiche e a disprezzare la formazione tecnica. La stessa riforma degli ITS in arrivo, che è un’ottima notizia, è molto meno risolutiva di quanto dovrebbe essere.
Non bisogna sottovalutare il ruolo culturale della scuola e dell’università, ambienti da non ridurre a centri di addestramento lavorativo. Allo stesso tempo, però, non possiamo ignorare le esigenze del tessuto imprenditoriale, che regge il nostro Paese e garantisce benessere, e della pubblica amministrazione, che potrebbe diventare più efficiente grazie alla digitalizzazione a beneficio di tutti i cittadini.