Spagna, valanga conservatrice e Sanchez gioca d’anticipo
29 Maggio 2023
Il voto alle amministrative di domenica 28 maggio in Spagna favorisce i conservatori. 12 comunità autonome su 17 e diverse grandi città passano alla destra, provocando un terremoto nella politica spagnola. Il premier socialista Pedro Sanchez a questo punto gioca di anticipo, annunciando di voler “ridare la parola all’elettorato” già il 23 luglio. Per “chiarire quali politiche debbano venire adottate”, visto che a breve la Spagna avrà il semestre di presidenza europeo.
I conservatori prendono il 23%, i socialisti si fermano al 20,5% ai socialisti su circa 750mila voti. La destra si è fortemente mobilitata per il voto e la forbice permette comunque una rivincita dei socialisti alle politiche. I socialisti perdono a Valencia e Siviglia, tengono Barcellona in un complesso gioco di alleanze con gli indipendentisti. I socialisti hanno anche pagato la debolezza della sinistra, con Podemos sconfitto e Sumar che non correva.
Sanchez spera in un riallineamento a sinistra ma se non accadesse il Psoe tornerebbe al potere con molte difficoltà. Il partito popolare in ogni caso in molte comunità autonome e consigli comunali potrà governare solo con l’appoggio dell’estrema destra di Vox.