Spare, Harry e la penna di Moehringer terrorizzano la Royal Family

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Spare, Harry e la penna di Moehringer terrorizzano la Royal Family

Spare, Harry e la penna di Moehringer terrorizzano la Royal Family

08 Gennaio 2023

In copertina il principe Harry, barba rossa ed espressione risoluta. Così si presenta l’attesissimo memoir del secondogenito di Carlo III e Diana Spencer, Spare, in uscita martedì prossimo in tutto il mondo (in Italia per Mondadori). Spare, il minore, “la riserva”, un titolo che è già tutto un programma. Il nome di Harry sovrasta la parte superiore della cornice, mentre il titolo compare nella parte inferiore. Ciò che la copertina non include però è il nome del ghostwriter autore del libro. Parliamo di J. R. Moehringer, al secolo John Joseph, non la prima penna che passa.

Moehringer nel 2009 ha scritto Open: An Autobiography, l’autobiografia, appunto, del campione di tennis Andrea Agassi. Open ha sbaragliato la concorrenza piazzandosi al primo posto della New York Times Best Seller list e nel 2018 Esquire lo ha inserito fra i “I 30 libri di sport di tutti i tempi”. Insomma, il principino Harry, scegliendo Moehringer, punta a fare il botto, non solo editoriale. Il Guardian oggi titola che il libro potrebbe “segnare la fine” della monarchia inglese.

Professione ghostwriter

I ‘negri’, quelli che scrivono per conto terzi, sono sempre esistiti, ma negli ultimi anni si sta diffondendo una maggiore consapevolezza nei confronti della scrittura su commissione. Anche grazie ad alcuni casi editoriali che hanno scoperchiato il vaso di Pandora. Per restare al Belpaese, possiamo citare la vicenda De Lellis-Pulpo. L’influencer Giulia De Lellis ha pubblicato un libro autobiografico (Le corna stanno bene su tutto. Ma io stavo meglio senza, Mondadori 2019) che è diventato un bestseller in poche settimane grazie anche alla penna di Stella Pulpo, blogger e scrittrice divenuta a sua volta celebre per il blog Memorie di una Vagina.

Si tratta di una delle poche occasioni in cui il nome del ghostwriter figura in copertina assieme a quello dell’autore. Solitamente questo accade solo quando il ghost è un giornalista o uno scrittore famoso, e quindi mettere in evidenza la collaborazione può diventare addirittura un vantaggio. Ad ogni modo, gli italiani mostrano una certa prevenzione per la scrittura su commissione (discorso che si potrebbe estendere alla vanity press), anche se, bisogna ammetterlo, gli ‘autori di copertina’ apprezzano molto il lavoro del ghostwriter (solo in privato, però!). Oltreoceano, invece, la situazione è ben diversa. Alcuni dei più talentuosi ghost sono diventati celebri e oggi vedono di frequente comparire i loro nomi in copertina accanto a quelli dei clienti. Non è il caso di Moehringer, visto che lui, da professionista del ramo, preferisce restare nell’ombra.

Potremmo anche ricordare Ritratti del coraggio, scritto negli anni Cinquanta dall’allora senatore John F. Kennedy, anche lui premiato col Pulitzer. Da subito iniziò a circolare la voce che il libro fosse frutto della penna di Ted Sorensen, lo speechwriter del futuro e amatissimo presidente americano. Kennedy per molto tempo continuò a negare di essersi rivolto a un ghostwriter, portandosi il segreto nella tomba. Ad ogni modo, all’estero gli ‘autori’ sono molto più confident a riguardo. Infatti, quanti richiedono il supporto di un ‘negro’ non mostrano remore nel rivelarlo pubblicamente, almeno per quanto riguarda la saggistica. Ad oggi sono sempre più numerosi i casi di editoria internazionale che vedono come protagonisti alcuni dei migliori ghostwriter schierati al fianco di personaggi appartenenti al mondo della politica, dello spettacolo o dello sport.

Chi è il ghost di Spare

Torniamo allora al nostro Moehringer. Laureato in Lettere all’università di Yale, J. R. è uno degli scrittori più conosciuti in America. Da fattorino per il New York Times a corrispondente per il Los Angeles Times, nel 2000, a soli 36 anni, vince il Pulitzer per il giornalismo di approfondimento e costume. Con un ritratto di Gee’s Bend, isolata comunità fluviale in Alabama dove vivono molti discendenti di schiavi. Il premio lo aveva mancato per poco due anni prima, grazie a un articolo dedicato a un senzatetto di San Francisco che sosteneva di essere Bob Satterfield, una leggenda del mondo della boxe. L’articolo è stato anche adattato nel film Resurrecting the Champ, con Samuel L. Jackson e Josh Hartnett.

Nel 2005, Moehringer firma il suo primo romanzo, The Tender Bar. Un esordio clamoroso, apprezzato da critica e pubblico, con tanto di trasposizione cinematografica ad opera dell’amico George Clooney. Poi, nel 2009, il già citato Open, l’autobiografia esplosiva di Agassi, una grande epopea tra caduta e redenzione. Nel 2012 ha pubblicato Sutton, dedicato alla vita del rapinatore di banche Willie Sutton, mentre nel 2016 ha realizzato come ghostwriter Shoe Dog, l’autobiografia dell’imprenditore Philip Knight, il fondatore di Nike.

Il ruolo dei padri e il “metodo Moehringer”

Moehringer si racconta nel libro The Tender Bar, dove ripercorre la sua infanzia. Abbandonato dal padre, viene cresciuto dallo zio Charlie, proprietario di un bar. Vive la sua quotidianità in un mondo fatto di uomini “all’antica, spacconi, con un grande senso of humor, che mi hanno fatto praticamente da babysitter”. Dice J.R. in una delle rarissime interviste concesse. E’ stato proprio questo rapporto controverso col padre, e quell’assenza di autocelebrazione che è la cifra esistenziale di Moehringer, a spingere Agassi ad affidare la sua storia al ‘Maestro delle Ombre’.

Le copertine di Open e di Spare si somigliano, in entrambe la fanno da padrone i primi piani dei due giovani uomini dalla barba fulva e lo sguardo imperscrutabile. L’atleta Andre allenato dal tirannico padre Emmanuel, il “non-erede” Harry oscurato dal fratello William e trascurato dal padre Carlo. Sport agonistico e Buckingham Palace. Il metodo per dar voce ad Harry sembra essere lo stesso adottato per la stesura di Open, pagine e pagine di interviste sbobinate e grandi scorpacciate di Freud e Jung con qualche rudimento di psicoterapia.

Spare, una scommessa da 20 milioni di dollari

Spare, dedicato agli scottanti retroscena del principe Harry, appare quindi un ambizioso e sfrontato progetto da parte di Moehringer. Venti milioni di dollari di anticipo, per rientrare dei quali, l’editore – Penguin Random House – dovrà vendere almeno 1,7 milioni di copie. Le anticipazioni dei giorni scorsi sulla autobiografia del principino hanno scatenato un terremoto nella Royal Family e non sono mancati attacchi frontali nei confronti del Duca e marito di Meghan Markle. “Si tratta del libro più esplosivo del decennio”, conferma Page Six. Quattrocentosedici pagine tradotte in 16 lingue, un fiume di aneddoti e di retroscena incandescenti. L’accoppiata Harry-Moehringer fa molta, molta paura ai reali britannici. Non potrebbe essere altrimenti quando si parla di fantasmi.