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Mondo News

15 Maggio 2014 di
redazione

In Afghanistan confermato ballottaggio, tiene la democrazia

 Le sorte delle elezioni in Afghanistan e’ legata al ballottaggio del prossimo 14 giugno quando sapremo chi tra Abdullah Abdullah e Ashraf Ghani sarà il nuovo presidente. Oggi la commissione elettorale indipendente infatti ha fatto sapere che nessuno dei candidati ha superato la soglia del 50 per cento dei voti. Nonostante il pesante problema dei brogli elettorali appare in ogni caso una buona notizia che i due candidati alla presidenza abbiano accettato la decisione della commissione, i risultati, e la prossima prova del ballottaggio. 
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Mondo News

27 Aprile 2014 di
redazione

Afghanistan, Abdullah contesta il risultato. Paura dei pashtun

Afghanistan. Il candidato presidente Abdullah Abdullah non ci sta: il ballottaggio? Non s’ha da fare. Abdullah si è imposto al primo turno con il 44% dei voti sul rivale Ghani, che si è fermato al 31 per cento, ma ora il "dottore", come lo chiamano, teme che i nostalgici di Karzai convergano sul più filoamericano economista Ghani. Abdullah in realtà non è antiamericano, anzi, si è lamentato del fatto che gli Usa dopo il 2014 possano mollare l’Afghanistan al suo destino, ma la sua "colpa" è di essere un tajiko
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Mondo News

26 Aprile 2014 di
redazione

Presidenziali Afghanistan, ballottaggio tra Abdullah e Ghani

Ci sono voluti oltre 20 giorni ma ora sappiamo che gli sfidanti per la carica di nuovo presidente dell’Afghanistan sono Abdullah Abdullah e Ashraf Ghani. Abdullah per adesso ha preso il 44,9% dei voti, Ghani il 32,5%. Si profila insomma un ballottaggio, all’ombra delle polemiche sui brogli nella difficile successione a Karzai. Gli sfidanti erano ministri, esteri e finanze. La differenze potrebbe farla il terzo candidato, Rossoul, che ha preso un dieci per cento e potrebbe convergere si Abdullah.
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Mondo News

18 Febbraio 2011 di
Edoardo Ferrazzani

Fuori Mubarak e senza una leadership Usa, Ryad potrebbe ritrovare Teheran

Di regimi traballanti e autoritari in giro per la regione mediorientale e nord-africana ce ne sono parecchi. E’ chiaro a tutti ormai. Mentre le proteste avanzano nel Bahrein, nello Yemen e in Libia (ebbene sì anche il "regno" del colonnello e delle amazzoni brucia), varrebbe la pena dare un’occhiata a quel fanno – insieme- i nemici giurati di ieri, Arabia Saudita e Iran. E la Casa Bianca sta a guardare.
abdullah ahmadinejad arabia saudita
Per una Primavera Demografica