Visco non molla sulla transizione energetica (ma serve tempo)
02 Ottobre 2022
Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, non molla sulla transizione energetica. Dopo le critiche di venerdì scorso alla Bce sulla tendenza ad alzare i tassi in scia con la Fed, Visco tiene il punto sul cambio di paradigma energetico. Ovvero la trasformazione dei nostri modelli produttivi e socioeconomici.
Viviamo un momento difficilissimo di prezzi alti dell’energia e c’è il rischio dei razionamenti, spiega il governatore intervenendo alle giornate dell’economia Marcello De Cecco a Lanciano. “Ma non dobbiamo perdere il minimo di opportunità che i prezzi elevati hanno”, la loro utilità “nell’accelerare la transizione” energetica. Per Visco non bisogna dare retta “alle richieste che osserviamo di mantenere il sistema precedente” tornando alle fonti fossili.
Come sappiamo, l’Europa e l’Italia hanno scelto di percorrere la strada verso un modello di sfruttamento delle risorse naturali più innovativo e meno inquinante. La guerra in Ucraina però ha messo a nudo la nostra dipendenza da fornitori esteri irresponsabili (e sanguinari) come Putin. E anche prima della guerra, l’idea che entro la metà del secolo si riesca a cambiare paradigma ha cominciato a traballare.
Con l’arrivo del conflitto, il caro energia, le bollette che minacciano imprese e famiglie, i dubbi si moltiplicano. Certo, la transizione ci sarà . Visco fa bene a tenere dritta la barra. Solo che la strada per arrivarci sembra più lunga del previsto. Al momento bisogna garantire gli stoccaggi per superare l’inverno, fare i rigassificatori e investire sul mix energetico. Comprese nuove esplorazioni e lo sfruttamento dei giacimenti nazionali. In questo modo saremo più indipendenti da Mosca.
Nessuno tocchi il green deal ma rendiamolo più flessibile per adattarlo meglio alle congiunture sfavorevoli come quella che stiamo attraversando.