
Zelensky all’Onu, Varsavia si smarca: Stop armi a Kiev

21 Settembre 2023
Il presidente ucraino Zelensky sfida ancora una volta l’invasore russo durante il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. È la prima volta dopo la invasione che Zelensky si rivolge al Consiglio Onu. “La maggior parte dei Paesi del mondo riconosce la verità su questa guerra”, dice Zelensky. “Si tratta di un’aggressione criminale e ingiustificata da parte della Russia contro la nostra nazione, che mira a impadronirsi del territorio e delle risorse dell’Ucraina”.
Il presidente, che indossa la tuta verde militare, chiede di rimuovere il veto della Russia dal Consiglio di Sicurezza. “Il diritto di veto nelle mani dell’aggressore sta bloccando le Nazioni Unite”, è “impossibile fermare questa guerra perché tutti gli sforzi devono confrontarsi con il veto dell’aggressore o di coloro che lo sostengono”. La tensione permea l’incontro.
L’ambasciatore russo si lamenta del fatto che al presidente ucraino sia stato concesso di parlare prima degli altri membri del Consiglio. Il Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, dice che la guerra viola la Carta delle Nazioni Unite, sta “esacerbando le crisi geopolitiche e le divisioni” in tutto il mondo. Il segretario di stato americano Blinken accusa Mosca di “crimini di guerra e crimini contro l’umanità in Ucraina su base quasi quotidiana”.
Il ministro degli Esteri russo Lavrov difende il “legittimo strumento” del veto a disposizione di Mosca. Lavrov entra nella sala del Consiglio durante il discorso di Blinken e non è presente quando parla Zelensky.
Dopo la tappa alle Nazioni Unite, Zelensky andrà a Washington per incontrare il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che guida la coalizione a sostegno di Kiev. Parlando alle Nazioni Unite, Biden ha criticato la Russia per aver “creduto che il mondo si annoiasse e lasciasse brutalizzare l’Ucraina senza conseguenze”. Gli Usa di Biden sembrano pronti a concedere a Kiev un nuovo pacchetto di aiuti militari, ma forse non i missili Atacms né aerei militari.
“Tutti vogliamo che le uccisioni cessino, oggi e non domani”, ha dichiarato il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Ma pace “significa rispetto per l’integrita’ territoriale e l’indipendenza politica dell’Ucraina”. Il primo ministro polacco Morawiecki però annuncia in tv che la Polonia non trasferirà “più armi all’Ucraina, perché ora ci stiamo armando, dobbiamo difenderci”. Pesa la questione del grano. La situazione per Kiev si complica.