Da Intesa Sanpaolo e Sace dieci miliardi per l’indipendenza energetica delle imprese
29 Giugno 2022
di Redazione
Intesa Sanpaolo e Sace hanno messo sul tavolo dieci miliardi di euro per agevolare l’indipendenza energetica delle imprese, soprattutto quelle piccole e medie. La guerra in Ucraina ha dimostrato l’importanza della diversificazione delle fonti di energia e la consapevolezza della crisi climatica impone la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili.
La complessità dello scenario attuale ha “evidenziato i rischi della dipendenza dalle fonti di energia tradizionale e la necessità di una diversificazione”, ha dichiarato il responsabile della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, Stefano Barrese.
Intesa Sanpaolo e Sace, quindi, hanno previsto una serie di linee di intervento a vantaggio delle imprese orientate non solo alla produzione di energia rinnovabile, ma anche all’efficienza energetica e alla circular economy. L’obiettivo è favorire l’autoproduzione e l’autosufficienza energetiche delle pmi, anche in ottica dell’efficientamento energetico. Si cercherà di far cogliere anche le opportunità offerte da taluni interventi governativi, in particolare a riguardo del fotovoltaico.
L’impegno congiunto di Intesa Sanpaolo e Sace è da classificare nelle iniziative di affiancamento del Pnrr. Infatti, si concentra su uno dei pilastri del programma di interventi Motore Italia, il programma inaugurato l’anno scorso dalla banca per aiutare le piccole e medie imprese. I finanziamenti in questione favoriranno un’accelerazione della transizione energetica che sia in grado di impattare positivamente su tali imprese a livello economico.
“Investire nelle energie rinnovabili consentirebbe un risparmio sulla bolletta energetica delle Piccole e medie imprese stimato tra il 30% e il 50% sulla base dei costi dell’energia registrati nei primi mesi del 2022”, ha affermato Dario Liguti di Sace. Nell’ottica di “contenimento delle conseguenze relative al cambiamento climatico lavoriamo in sinergia con Intesa Sanpaolo per sostenere i nuovi progetti per lo sviluppo sostenibile e la transizione digitale delle imprese e, contemporaneamente, migliorare il loro impatto sull’ambiente”, ha concluso.