Evja, a Napoli l’agricoltura incontra la data analysis

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Evja, a Napoli l’agricoltura incontra la data analysis

Evja, a Napoli l’agricoltura incontra la data analysis

15 Luglio 2022

Chi ha detto che agricoltura ed innovazione non possono andare a braccetto? Evja, azienda agritech nata a Napoli nel 2015, smonta questo luogo comune. Parliamo di una realtà di successo, ora partecipata da BayWa e RWA, due tra le più importanti aziende del settore agricolo tedesco e austriaco.

Applicare la tecnologia all’agricoltura non significa stare in un ufficio di lusso, ma vuol dire sporcarsi le mani. Il motto di Evja, infatti, è “se non abbiamo le scarpe sporche di terra a fine giornata, vuol dire che oggi non abbiamo lavorato”. Toccare con mano la quotidianità, quindi anche i problemi, delle imprese garantisce un vantaggio competitivo non indifferente.

Cosa fa Evja

Supportare le aziende attraverso l’analisi dati del processo agricolo, ecco la mission di Evja. Viene studiata la correlazione dei dati climatici, microclimatici e del suolo, in modo tale da ottimizzare la gestione delle colture. In pratica, si può sull’irrigazione, sulla nutrizione, sulla difesa e sulla predizione della crescita. “Il nostro obiettivo – spiega Davide Parisi, Ceo e co-founder di Evja – è quello di ottimizzare le dinamiche del processo agricolo, sia in regime biologico che in integrato. In quest’ultimo caso, con bassa residualità”.

I clienti di Evja sono di vario genere. Oltre, com’è ovvio, agli enti di ricerca, lavora con aziende agricole che operano in diversi modi: in pieno campo, in serra, fuori suolo o in vertical farming. “A conti fatti, il lavoro effettuato in campo aperto e in tunnel plastico è più stimolante rispetto ad altre forme di coltivazione, dal punto di vista tecnico-scientifico e commerciale. Qui, infatti, le variabili sono incontrollabili, lo strumento di supporto decisionale è una vera necessità”, dichiara il co-fondatore dell’azienda innovative.

L’importanza dei modelli predettivi in agricoltura

I modelli predittivi elaborati sulle rese permettono di conoscere in anticipo le disponibilità di prodotto e, pertanto, di fare programmazione. “Tutto questo avviene sfruttando la tecnologia dell’intelligenza artificiale”, argomenta Parsi. “La parte di modellistica predittiva è supportata dalla tecnologia del Machine Learning, che permette la creazione di nuovi modelli e l’aggiornamento continuo e costante”, continua il Ceo.

Il sistema si supporto decisionale può operare in orticoltura e frutticoltura. Si tratta, quindi, di colture come pomodori, erbe aromatiche, fragole, lattughe, baby leaf, cucurbitacee e solanacee. Inoltre, Evja ha iniziato a testare il mercato dei fiori.

A leggere le parole di Parsi sembra di parlare di un mondo futuristico. Parla di stazioni microclimatiche con sensori che misurano bagnatura della foglia, luminosità, temperatura, umidità, contenuto volumetrico ed elettro-conducibilità del suolo. Il grande fratello dell’agricoltura.

L’agricoltura sostenibile è la sfida di oggi

Il cambiamento climatico è stato un motore di indiscussa potenza per l’agricoltura di precisione. L’esperienza dei coltivatori non basta più: la tecnologia permette di mettere a sistema tutte le loro conoscenze e di integrarle con le rilevazioni in tempo reale. Gli elementi chiave che permettono tutto ciò sono gli algoritmi previsionali. In questo modo anche le variabili dovute al mutamento del clima, come i periodi di semina e trapianto, vengono affrontate con efficacia. Tutto questo senza sottovalutare che le difficoltà nel far quadrare i conti non sono certo diminuite negli ultimi tempi.

“Per i serricoltori – afferma Parsi – le opportunità offerte dal nostro sistema OPI sono: risparmio energetico, miglioramento della qualità del prodotto, riduzione dello spreco in campo e supporto nelle scelte produttivo-commerciali”.