Scruton docet, Più libri più liberi e conservatori
09 Dicembre 2022
Ha gli occhi che brillano, Francesco Giubilei, mentre ti parla di Roger Scruton nello stand di Giubilei Regnani a Più libri più liberi, la fiera della piccola e media editoria che si svolge in questi giorni a Roma. “Scruton è un autore fondamentale per comprendere il pensiero conservatore,” spiega mostrando il volume Vivere Conservatore, sulle conversazioni tra Scruton e il filosofo irlandese Mark Dooley.
Giubilei ha curato la pubblicazione del libro, uscito per i tipi di Bloomsbury nel 2016 con il titolo Conversations with Roger Scruton e tradotto in Italia da Giubilei Regnani Editore nel 2021. “Leggere Scruton è un modo per capire che i conservatori non sono contro l’Europa, se mai è il contrario”, è l’Europa che rischia di essere contro gli europei, “l’oikofobia“, dice Giubilei.
Scruton, oikofobia e oikofilia
La tendenza a voler ripudiare le basi della nostra civiltà e a lodarne altre, come avviene quando mettiamo in freezer “le nostre radici cristiane”. Scruton come antidoto al politicamente corretto, dunque. Rispondere alla negazione dell’identità occidentale reinnamorandosi della propria casa, l’oikofilia. “La difesa dell’ambiente e della tradizione è uno dei più importanti insegnamenti di Scruton”. Giubilei Regnani ha dedicato al tema il volume Conservare la natura, sul perché l’ambiente è una questione cara alla destra e ai conservatori.
“Il pensiero di Scruton va letto, tradotto e conosciuto anche in Italia,” sottolinea Giubilei. Lui è una di quelle persone che ti fanno capire quanto sbagliamo in Italia a trattare gli under 30 come una specie di riserva indiana da spremere finché serve per poi dirgli adesso arrivano i grandi o presunti tali e voi state al vostro posto. Si è laureato in Lettere, ha fondato due case editrici, presiede la Fondazione Tatarella, cinque anni fa ha dato vita al think tank Nazione Futura.
Quattro autori conservatori in Italia
Di recente è stato nominato consigliere del Ministro della Cultura Sangiuliano. Gli chiediamo quali sono secondo lui le “young guns”, meglio, “pens” dell’odierno pensiero conservatore italiano. “Giovanni Sallusti, Diego Panetta, Riccardo Lucarelli e Lorenzo Vita,” risponde senza esitazione. E la piccola media editoria? “Il nostro settore ha sofferto meno la crisi pandemica rispetto ad altri. Le vendite online sono aumentate. Il mercato editoriale sembra reggere nonostante i problemi strutturali,” vedi alla voce imposizione fiscale troppo elevata.
La conversazione è finita, ci allontaniamo dallo stand per perderci nel mare magnum di libri che riempiono la fiera romana, centinaia di espositori, tantissimi appuntamenti, incontri e seminari per un settore, l’editoria, in profonda trasformazione. Il volto di Scruton sul manifesto nello stand di Giubilei Rignani continuerà ad attrarre nuovi visitatori. In cerca di una bussola capace di assecondare i cambiamenti della nostra società, trovando la giusta direzione.
Sulla quarta di copertina del libro che mettiamo nello scaffale di casa, Dooley chiede a Scuton cosa vorrebbe che venisse scritto sul suo epitaffio. “Vorrei che fosse una lapide sul terreno di Ognissanti, a Garsdon, e dovrebbe esserci scritto: ‘L’ultimo inglese: organista in questa chiesa’”.