Soft power, liberiamo la potenza culturale italiana

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Soft power, liberiamo la potenza culturale italiana

Soft power, liberiamo la potenza culturale italiana

08 Gennaio 2023

Joseph Nye ha definito il soft power come “il potere di seduzione che uno Stato esercita sugli altri”. In pratica accanto alla forza militare e a quella economica, il peso di un Paese sulla scena internazionale dipende dalla sua capacità di esercitare un’influenza attraverso la comunicazione, l’immagine e la cultura. Sotto questo profilo, l’Italia sembrerebbe partire avvantaggiata.

La ricchezza del nostro patrimonio artistico, architettonico, naturale, unita al dinamismo delle industrie creative, fanno dell’Italia una potenza culturale. Nella classifica di US News and World Report del 2022, l’Italia figura tra i Paesi più potenti al mondo. US News ne sottolinea la grande influenza culturale, affermando che le nostre “città storiche, la cucina di fama mondiale e la bellezza geografica” rendono il Belpaese “una destinazione popolare per oltre 40 milioni di turisti ogni anno”. Roma è stata la destinazione natalizia più ambita in Italia dai turisti provenienti da Stati Uniti, Francia, Spagna, Brasile e Germania.

Soft power, cultura e turismo

La capitale italiana è seguita in classifica da Firenze, Milano, Venezia e Napoli. Le classifiche si basano sul numero di ricerche sulla piattaforma online di affitti brevi, Airbnb, condotte nel terzo trimestre del 2022 da viaggiatori internazionali, scrive Il Sole 24 Ore. Il turismo nel 2022 è stato uno dei settori che fino all’ultimo trimestre hanno sostenuto la crescita del nostro Paese. La cultura italiana da sempre influenza lo sviluppo di altre culture in tutto il mondo, in particolare in Europa e nelle Americhe. La nostra lingua è parlata e studiata in tutto il mondo. La letteratura e l’arte italiana hanno e avranno un impatto duraturo sulla cultura globale.

Nel complesso, l’influenza culturale dell’Italia si esercita in una varietà di settori, tra cui l’arte, la letteratura, la musica, la moda e altro ancora, e continua a essere protagonista nella cultura mondiale. Il soft power dell’Italia è nella ricchezza della sua storia e della sua cultura. Nel fascino del suo gusto e delle sue tradizioni. Nella qualità delle nostre aziende che si muovono alla ricerca di nuove opportunità e che portano dappertutto il made in Italy. Maxi eventi come Expo con i suoi 21,5 milioni di visitatori costituiscono un’occasione unica per valorizzare la capacità attrattiva del nostro Paese.

Promuovere la cultura e l’immagine italiana nel mondo

In una fase cosiddetta di “deglobalizzazione”, l’Italia può giocarsi molte carte per conservare il suo prestigio a livello internazionale. L’obiettivo del governo da questo punto di vista dovrebbe essere quello di investire maggiormente nelle istituzioni culturali, nella politica estera e nella diplomazia culturale per rafforzare il nostro soft power. Abbiamo molti strumenti per promuovere la cultura e la immagine italiana nel mondo. Gli Istituti di Cultura all’estero, le scuole Dante Alighieri, le missioni archeologiche e di restauro, le grandi mostre, RAI International, Enit e ICE.

Possiamo aprire succursali dei nostri poli museali nel resto del mondo. Liberare l’energia di chi dirige con capacità e merito le nostre istituzioni culturali, allentando i vincoli burocratici che impediscono di esportare i nostri gioielli artistici, le mostre e la cultura. Possiamo anche scommettere di più sui Paesi emergenti. Destinare nuove risorse alla digitalizzazione del nostro sistema culturale, superando una logica meramente impiegatizia e ministeriale. Il governo può investire in campagne di comunicazione integrata, attivare nuovi canali per parlare al mondo, evitando di disperdere le risorse in mille rivoli e gelosie campanilistiche.

Meno burocrazia e campanilismi

La promozione turistica, per esempio, dovrebbe superare una logica che tende a sovrapporre inutilmente diversi livelli istituzionali. Non si tratta solo di essere più influenti. La capacità di un Paese di proiettare all’esterno un’immagine positiva ha un impatto decisivo per l’export, per attrarre gli investitori stranieri e far crescere ancora di più il turismo.

Aziende e imprese italiane nel corso degli anni hanno sviluppato enormi esperienze, abbiamo casi di eccellenza, al dinamismo del nostro sistema imprenditoriale dobbiamo in larga parte la percezione positiva della quale l’Italia continua a godere nel mondo. Governi, politica e istituzioni restino al passo.