Sanzioni a Charlie Hebdo, l’Iran dimentica i 12 morti ammazzati dai fascisti islamici
25 Gennaio 2023
I vertici del settimanale satirico francese Charlie Hebdo sono tra le persone sanzionate dall’Iran. Il regime iraniano risponde così alle misure restrittive di Bruxelles e Londra, prese dopo la repressione scatenata dai mullah nell’antica Persia. Le sanzioni iraniane riguardano 22 persone e tre istituzioni europee, oltre a otto personalità e un ente britannico.
Da Charlie Hebdo a Cinzia Bonfrisco, le sanzioni iraniane contro la Ue
L’Iran accusa gli europei di “sostegno al terrorismo e istigazione ad atti violenti contro il popolo iraniano”. Oltre alla “ingerenza negli affari interni della Repubblica islamica e diffusione di informazioni false”. Tra i sanzionati c’è anche eurodeputata leghista Anna Bonfrisco (Id). I sanzionati non potranno entrare in Iran. I loro beni e conti bancari potranno essere confiscati.
Il regime ha sanzionato tra gli antri anche la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, lo scrittore francese Bernard-Henry Levy e il capo di stato maggiore britannico Sanders. Bonfrisco ha definito le sanzioni “un segno di profonda debolezza”. “Dedico questa condizione pensando a quella ben più triste di tante ragazze e donne in Iran. Ringrazio le donne della resistenza iraniana che hanno fatto conoscere la follia e l’atrocità del regime iraniano a tanti parlamentari europei”.
Metsola: “Iran la smetta di opprimere la sua gente”
“Nessuna minaccia, nessuna sanzione e nessun ricatto ci impediranno di far sentire la nostra voce, lottando per ciò che è giusto”, ha detto la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. “La decisione dell’Iran di sanzionare più membri dell’Europarlamento non farà che aumentare la nostra determinazione. Invece di sanzionare gli altri, l’Iran dovrebbe smettere di opprimere la sua gente”.
Per il vicepremier Salvini “è grave e inaccettabile la decisione delle Autorità iraniane che colpiscono Anna Cinzia Bonfrisco, nostra rappresentante al Parlamento Europeo. Confermiamo ferma condanna per quanto sta accadendo in Iran e massima solidarietà al popolo iraniano che si batte per i propri diritti”.
Quei 12 morti ammazzati dai terroristi islamici a Parigi
Le sanzioni ai vertici di Charlie Hebdo sono assurde e patetiche. L’Europa dovrebbe richiamare l’ambasciatore iraniano chiedendogli spiegazioni. Rinfrescandogli la memoria sui 12 morti ammazzati e gli 11 feriti da un commando di fascisti islamici il 7 gennaio 2015 a Parigi. L’attacco terrorista islamico contro la redazione di un giornale satirico colpito perché in Francia c’è libertà di espressione. Perché l’Europa e i Paesi membri non dichiarano gli ambasciatori iraniani “persone non grate”?