Ucraina, Silli (MAECI): “Sì al Tribunale Internazionale, Mosca risponda dei crimini di guerra”
21 Febbraio 2023
Il presidente del Consiglio Meloni va a Kiev, il giorno dopo l’incontro del presidente degli Stati Uniti Biden con Zelensky. Una visita, quella di Biden, che molti osservatori hanno giudicato un forte gesto politico. Nelle stesse ore, il ministro degli esteri cinese Wang vola a Mosca. Come leggere questi eventi? Vanno nella direzione di una escalation – si pensi al monito di Washington a Pechino di non fornire aiuti militari alla Russia – oppure sono segnali di una possibile mediazione e dunque di una apertura negoziale tra Mosca e Kiev?
Per l’Italia serve una “pace giusta”
“Sono accadimenti che ci ricordano come nella vicenda dell’invasione russa dell’Ucraina si tenda a fare troppa confusione, mentre dobbiamo distinguere i ‘buoni’ dai ‘cattivi’,” dice all’Occidentale il Sottosegretario per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, l’Onorevole Giorgio Silli. “Il governo italiano sostiene i ‘buoni’, cioè un Paese, l’Ucraina, che è stato aggredito e invaso. Tutti auspichiamo che la guerra finisca,” prosegue Silli, “ma a me sembra che, al momento, nessuno abbia la soluzione in tasca”. Di soluzioni, del resto, sembrano essercene ben poche in grado di spingere Kiev a rinunciare all’uso delle armi per difendersi. “Per l’Italia vale quanto ha detto il nostro ministro degli esteri Tajani,” sottolinea Silli, “lavoriamo per la pace, che non può che essere una pace giusta”.
Lunedì, Silli ha incontrato una delegazione del Congresso americano, guidata dal co-Presidente della Us Helsinki Commission: il dossier ucraino è stato al centro dei colloqui. Gli Stati Uniti accusano la Russia di aver commesso crimini di guerra in Ucraina. Fosse comuni, stupri, tutti gli orrori ai quali abbiamo assistito a un anno dall’inizio della invasione. Oggi il presidente Meloni ha visitato Bucha, uno dei luoghi dei massacri di civili perpetrati nel marzo scorso dall’esercito russo in Ucraina. La comunità internazionale riuscirà a fare giustizia?
Silli: “Non archiviare invasione russa con una pacca sulla spalla”
“È sacrosanto pensare alla istituzione di un Tribunale internazionale per i crimini di guerra russi in Ucraina,” dice Silli con nettezza. “Chi ha invaso l’Ucraina dovrà rispondere dei crimini e delle angherie inflitte alla popolazione civile. Ho vissuto in Russia, l’Italia è amica del popolo russo, ma questo non vuol dire legittimare le scelte di chi governa quel popolo, di chi ha deciso, consapevolmente, di aggredire un altro Stato sovrano. In politica, ad ogni azione corrisponde sempre una reazione”.
Eppure negli Stati Uniti sembra calare il consenso della opinione pubblica a sostegno delle scelte di politica estera dell’Amministrazione Biden. Cosa potrebbe accadere se gli Usa scegliessero di fare un passo indietro? “Premesso che l’Italia fa parte della NATO,” ragiona Silli, cioè di una organizzazione internazionale a scopo difensivo e dove le decisioni sono espressione della volontà collettiva dei Paesi membri, “non credo che gli Stati Uniti d’America faranno un passo indietro. Non possiamo legittimare un precedente come questo, archiviando l’invasione dell’Ucraina con una pacca sulla spalla, e fingere che nulla sia accaduto”. Non ci sono giustificazioni quando uno Stato aggredisce militarmente un altro Paese sovrano.