Ognuno ora si assuma le proprie responsabilità
22 Novembre 2007
Il più delle volte i percorsi più difficili si dimostrano i più facili e viceversa. Quante volte tra gli elettori del centrodestra si è diffusa rabbia e delusione nel vedere annacquare la forza d’urto dell’opposizione per la corsa verso la visibilità di leader molto ambiziosi ma confusionari, incoerenti e senza il necessario consenso popolare?
Dalla scorsa legislatura c’è ancora chi si chiede cosa avesse voluto dire Follini, ad esempio, quando parlava di “soluzione di continuità” ogni qualvolta il Presidente del Consiglio di allora, Silvio Berlusconi, lanciava una nuova iniziativa politica.
La forza di coesione del centrodestra aveva rappresentato uno dei pilastri su cui si era radicato il consenso politico del 2001. Ed è bastato un Follini che si fregiava del riparo di un Presidente della Camera, collocato in quel posto per grazia ricevuta, per disperdere credibilità e coesione e diradare altresì un patrimonio di voti che ha poi consentito al centro sinistra di vincere le elezioni politiche del 2006.
Sono bastati solo 24mila voti all’armata politica di Prodi, la più sgangherata dal dopoguerra ad oggi, per occupare ogni spazio del Paese. Ed è bastata una possibile difficoltà di Prodi al Senato per vedere Follini, senza indugio, saltare dall’altra parte della barricata.
I percorsi più difficili si mostrano invece i più facili quando si ha la percezione d’esser dalla parte del popolo e di interpretarne gli umori. E’ cos