A 15 anni si può diventare genitori. Ma lo si può anche essere?
04 Novembre 2009
Due ragazzi di terza media, lei 14 anni, lui 15, diventeranno fra pochi mesi genitori! Lei una ragazza modello, a scuola media dell’ otto; ha un blog sul quale ha raccontato la sua storia, dichiarando che fra pochi mesi sarà mamma di una bambina. I due ragazzi sono fidanzati da circa due anni e si definiscono molto contenti di questo evento imminente. Molto meno contenti sembrano essere i rispettivi genitori dei ragazzi, soprattutto per le condizioni economiche, di entrambe le famiglie, che non sembrano splendide.
Davvero questi ragazzi si rendono conto di come cambierà la loro vita? Ho molti dubbi. Sono ancora nel passaggio dalla preadolescenza all’adolescenza, in quell’ area incerta dove si tentenna, dove ancora si vogliono le coccole dei genitori, magari di nascosto. L’ età in cui si fanno le prove per capire come si diventa grandi e che si farà da grandi. Dove si sogna il liceo, gli sport, gli amici, un tempo ancora sospeso dove tutto deve ancora accadere. Invece per loro è già tutto accaduto e non se ne rendono conto. E’ finito per loro il tempo dei sogni, dovranno confrontarsi con il parto, la neonata, i pianti, i dolori, le nottate, le pappe. Ed anche se saranno aiutati, si spera, dovranno lo stesso essere lì a fare i grandi. Anche per i grandi la gravidanza è un evento che porta con sé le emozioni più complesse e diverse, dove la felicità si intreccia con la paura, la fatica, la responsabilità. Figuriamoci se si hanno quattordici anni! Magari all’ inizio sembrerà un gioco, ma poi subentrerà la stanchezza e la voglia di vivere la propria età. In quel momento non vorrei essere nei panni né dei giovani genitori né in quelli della neonata.
Sono in aumento le gravidanze tra i giovani, oramai anche da noi. Sembrerebbe che la tv abbia avuto una grande influenza nel rendere i comportamenti sessuali dei giovani molto più disinibiti rispetto a quelli dei loro coetanei di anni fa. Inoltre c’è il rischio di un’informazione distorta e parziale alla quale i ragazzi accedono; un’ informazione tra pari,orizzontale: web, messanger, facebook, blog, forum. Luoghi nei quali recuperano una falsa consapevolezza sessuale, lontano da amici reali, genitori, insegnanti. Il rischio è che il livello di informazione sia scadente e non controllato. Anche rispetto ai siti dove sembrerebbero esserci esperti che rispondono, per i ragazzi accade che nel girovagare tra siti e blog , fanno tanta confusione e non recuperano vere informazioni. Soprattutto sono soli senza accorgersene. Internet diviene una fonte del sapere e sostituisce la famiglia e la scuola. La conoscenza e la consapevolezza rispetto a temi delicati come la sessualità dovrebbero avvenire in famiglia, ma non sempre questo è possibile.
A volte il dialogo con i figli si è interrotto, oppure non si è capaci di parlare di sessualità con i propri figli. Forse perché significa anche confrontarsi con la propria sessualità e a volte non è semplice. Se non si vogliono lasciare i ragazzi soli, o vittime dei consigli, pettegolezzi, di internet, se la famiglia non è in grado di farsene carico, se i media, continuano a pensare che i loro messaggi, in parole ed immagini, non educhino i ragazzi, e quindi non sono attenti all’ adeguatezza delle loro notizie. Come si possono aiutare i giovani? Soprattutto quelli più svantaggiati per ceto e cultura? Come fare ad avere informazioni adeguate, che possono permettere una vita sessuale sana e non eccessivamente precoce?
Credo che un’opportunità per rendere gli adolescenti più responsabili nei loro comportamenti possa essere un’educazione sessuale organizzata da esperti che forniscono le informazioni, in modo serio ed adeguato alla loro età. Può essere realizzata nella scuola o in centri di ascolto. E’ importante aiutare i ragazzi con informazioni esatte. Credo che sia altrettanto utile, a fianco all’informazione scientifica, parlare anche di affettività, ricongiungere l’atto sessuale alle emozioni e ai sentimenti che lo accompagnano. Poiché spesso accade proprio il contrario . Il sesso viene solo agito come un atto disgiunto dalle emozioni, trasformandosi in una performance al pari di altre. Inoltre sarebbe opportuno sollecitare il dialogo con i ragazzi per scoprire con loro cosa li spinge a voler essere genitori così in fretta. Sarei molto contenta se qualche adolescente rispondesse a questa domanda.