Abbiamo un sogno. Che il filo di un dialogo tra gli schieramenti che si stanno per presentare di fronte al giudizio degli elettori non si spezzi. Sono troppe le emergenze del Paese, il rischio - ma è più che un rischio, è già in parte una realtà - di un suo irreversibile declino economico, sociale e istituzionale. Ciò che serve lo sanno tutti ed era evidente nelle dichiarazioni che i leader dei due principali partiti hanno reso uscendo dallo studio del Presidente del Senato lunedì scorso.
Questo filo si potrà
tessere e diventare una solida tela se gli elettori capiranno che devono
utilizzare le elezioni, questo momento fondante della legittimazione
democratica, per rendere più forti e autorevoli i due principali attori sulla
scena. Due per l’appunto: i partiti dei leader dei due schieramenti.
Ed ecco il
sogno: vedere, come in tutte le democrazie avanzate europee e non, i due
principali partiti raccogliere ben oltre il 60 per cento dei consensi. Un
risultato che rende scelta razionale affidare la Presidenza di una Camera
all’opposizione, come anche quella di Commissioni in cui più chiaramente si
deve inverare la continuità di un indirizzo politico costituzionale condiviso.
Penso alle Commissioni esteri, a quelle per gli affari europei. Ed un governo
forte e autorevole, che sappia utilizzare i migliori talenti nazionali su
materie, prima fra tutte la politica estera, nelle quali autorevolezza e
continuità devono essere a tutti visibili.
Posti come quelli di Ministro degli esteri o di Ministro dell’economia e evidentemente le Presidenze delle due Camere in questa prospettiva non dovrebbero essere l’oggetto di mire affidate a fragili bilancini di coalizione (che ripropongono l’immagine di un indirizzo politico frammentato e perciò debole), ma scelte indiscutibili, alte. Ed è qui che il Presidente della Repubblica potrà, una volta di più, essere protagonista di “prestazioni di unità”, divenendo la sponda capace di orientare in modo virtuoso le scelte che il futuro premier dovrà fare nella composizione della squadra di governo.
RICHIEDO LA TUTELA DEI MIEI DIRITTI CIVILI
ILL.MO PRESIDENTE NAPOLITANO,LA RICHIAMO AL SUO DOVERE COME GARANTE DELLE ISTITUZIONI,DI CUI LA PRIMA E’ IL POPOLO:CONSENTA LA REALIZZAZIONE DEL REFERENDUM PRIMA DI SCIOGLIERE LE CAMERE