Ai granchi blu ci pensa Blueat: “Alien is good, Alien is Food”
02 Agosto 2022
I granchi blu sono dei crostacei con dieci zampe e di notevoli dimensioni. Si tratta di una specie aliena per il Mar Mediterraneo. Originaria dell’Oceano Atlantico ma con una massiccia presenza sulle coste del Mar Mediterraneo, in particolare nel Mare Adriatico. Presente anche nello Ionio, nel Tirreno, con ripetute segnalazioni in Italia, Croazia, Montenegro e Albania. I temuti granchi blu, però, se pescati, possono essere lavorati e rivenduti sul mercato internazionale.
Da qui l’idea di Mariscadoras, una start-up femminile che ha ideato il progetto Blueat – La Pescheria Sostenibile per una migliore gestione delle specie aliene in mare. In collaborazione con Tagliapietra e figli, Mariscadoras ha lanciato un appello ai pescatori italiani. L’idea è di spingere i pescatori a catturare il granchio blu e a venderlo ad un prezzo stabilito alla società che ne curerà la trasformazione e l’esportazione verso i mercati internazionali. In molti paesi del mondo, il granchio blu costituisce un prodotto molto apprezzato.
Trasformare un problema ambientale in risorsa economica
Il progetto Mariscadoras nasce dalla passione per il mare e per la sua conservazione di 5 giovani ragazze di Rimini. La start up nasce nel dicembre 2021 con l’obiettivo ambizioso di trasformare un problema ambientale in una risorsa per le comunità dei pescatori costieri. Il problema è appunto quello delle specie aliene marine invasive. Come i granchi blu e tutti quegli organismi che a causa delle attività umane e dei cambiamenti climatici sono stati trasportati dall’oceano nei nostri mari, adattandosi perfettamente al nuovo habitat.
Le specie in questione si sono moltiplicate diventando un vero problema per l’equilibrio del delicato ecosistema Adriatico e del Mediterraneo in genere. La soluzione proposta dalla società dalle giovani imprenditrici riminesi è di promuovere la pesca selettiva e così il consumo in ambito alimentare umano delle specie aliene. Per contribuire a ridurre i possibili danni al sistema socio/economico ed ambientale. Mariscadoras ha quindi annunciato la disponibilità ad acquistare tutta la quantità di Granchio Blu pescato nell’Adriatico e Ionio (Zona FAO 37.2). L’acquisto avverrà a un prezzo convenzionato presso il punto di sbarco del pescatore o presso il mercato della cooperativa che raccoglie il pescato dei propri pescatori artigiani.
L’appello ai pescatori di Blueat
“Ci rivolgiamo a tutti i piccoli pescatori artigiani/costieri che volessero partecipare a questa innovativa iniziativa commerciale. L’obiettivo è di pescare la maggior quantità di granchio blu con sistemi di pesca compatibili con l’ambiente marino e la risorsa, sia nel Mar Adriatico che Ionio”. Si tratta di tonnellate di crostacei. “Mariscadoras garantirà l’acquisto del prodotto ed il pagamento. Forniremo ai singoli pescatori o cooperative di pesca tutta l’assistenza scientifica ed ambientale necessaria finalizzata ad una pesca sostenibile del granchio blu o granchio nuotatore (Callinectes sapidus)”. Così Carlotta Santolini, biologa marina e fra le ideatrici del progetto Blueat.
Il granchio blu è una specie molto apprezzata per la sua importanza culinaria ed economica. Dagli inizi dello scorso secolo e grazie a ripetute e indipendenti introduzioni attraverso le acque di zavorra delle navi, il granchio blu ha invaso le coste di molti paesi. Nel mar Baltico, mar Nero e mare di Azov e di almeno 12 paesi del Mediterraneo.
Per una storia breve dei granchi blu
La prima segnalazione di questa specie in Mediterraneo risale al 1948 (Venezia). Nel Mediterraneo, il granchio blu è attualmente considerato una specie aliena invasiva. Curiosamente invece, negli USA il granchio blu è considerato un prezioso crostaceo e sostiene un’importante attività di pesca. Nell’ultimo decennio, diverse ricerche hanno messo in evidenza le elevate qualità nutrizionali della carne di granchio blu del Mediterraneo. Piccole attività di pesca di Callinectes sapidus si trovano attualmente in Turchia e nella Grecia settentrionale.
Il progetto delle Mariscadoras ha già raccolto l’interesse delle istituzioni, della comunità scientifica e della società GEA Consulenti di direzione di Milano. In particolare, grazie alla collaborazione con Luigi Consiglio, presidente di GEA, si sta strutturando una filiera con l’obiettivo, una volta pescate quantità significative di granchio, di trasformare il prodotto in polpa da vendere ad un mercato già fortemente interessato al suo acquisto.
Dopo il periodo iniziale di studio e di prova, il progetto Blueat è pronto a partire ed entrare nel mercato. Il progetto ha ottenuto diversi riconoscimenti dal mondo scientifico ed imprenditoriale legato al consumo alimentare umano ed alla ristorazione. Alcune organizzazioni del mondo della pesca professionale hanno riconosciuto la validità e l’opportunità di questo progetto di trasformazione e di filiera. Sul sito di Blueat potete scoprire maggiori informazioni sul progetto Blueat.