
ATAC bloccata, Termini da terzo mondo e Gualtieri sparito

24 Gennaio 2023
Ce li ricordiamo. Eccome se ce li ricordiamo. Tutti gli intellò, i sindacalisti, gli attori a serrare le fila della campagna elettorale di Gualtieri. E i trinariciuti con l’eskimo in redazione e nelle piazze a gridare “altrimenti arriva il fascista Michetti” oppure “Calenda è come la destra”. Risultato? Gualtieri ha vinto, Roma è messa peggio di prima. Solo che nessuno lo dice. E le lobby parassitarie, in testa chi vuole lasciare ATAC così com’è, prosperano.
Roma, una città alla deriva
La città è sporca, sempre di più e in ogni quartiere, ma il sindaco mette su Twitter le foto dei giardinetti con la manutenzione ordinaria. I mezzi pubblici sono alla deriva. La metro A chiude alle 21.00 per 18 mesi, quando non è guasta. Gli scioperi sono l’unica costante, sicuramente più degli autobus che sono in ritardo più spesso di quando sono in orario. Le strade, ovunque, sono costellate da voragini che l’amministrazione decide di ignorare.
Le immagini di questa mattina a Termini sono imbarazzanti per una capitale europea. A Piazza dei Cinquecento si sono riversate migliaia di persone nel tentativo di prendere un autobus sostitutivo della metropolitana in direzione Battistini. Una calca inimmaginabile, lasciata in balia di un vigile solo. Tutto bloccato. Tutti in ritardo. Tutti arrabbiati.
La sinistra ha vinto, ATAC resiste e Roma muore
La maggioranza di sinistra non ha la minima intenzione di mettere a gara nulla. AMA e ATAC restano al loro posto, applauditi dai progressisti perché garanti del servizio pubblico. La verità, purtroppo per i cittadini romani e soprattutto per chi vive o lavora a Roma senza avere la residenza, è che la pessima Raggi non era peggio di così.
La situazione è critica pure in centro città, nelle periferie nemmeno è da descrivere perché il degrado ha raggiunto vette inesplorate. Però tranquilli, la destra e i liberali hanno perso. La democrazia è salva, annega a Termini sommersa dai rifiuti in attesa di prendere l’autobus.