Berto Salotti, la fabbrica di divani più social d’Italia

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Berto Salotti, la fabbrica di divani più social d’Italia

Berto Salotti, la fabbrica di divani più social d’Italia

27 Luglio 2022

Digitalizzazione e internazionalizzazione sono due elementi imprescindibili nel 2022 per il successo di un’impresa. Lo sanno bene a Meda, in Brianza, dalle parti di Berto Salotti. Nata negli anni ’70 per mano de fratelli Fioravante e Carlo Berto, nessuno avrebbe potuto immaginare che futuro si prospettasse per quella che ormai è la fabbrica i divani più social d’Italia.

L’artigianato italiano, si sa, è spesso sinonimo di qualità; tuttavia, i pochi investimenti nelle nuove tecnologie pregiudicano la crescita di queste realtà. Quando Filippo Berto ha preso in mano l’azienda negli anni ’90 ha subito capito le potenzialità di internet, modificando così il modo di fare business. Poltrone, divani, letti: tutto questo non è mai mancato né mancherà. Ciò che è cambiato è la strategia comunicativa. Raccontare la propria storia, con orgoglio ma senza autocelebrazione, e far conoscere a un pubblico sempre crescente i propri prodotti si sono rivelati due assi nella manica. L’esempio plastico, tra l’atro, dell’imprenditore che è in grado di vedere nel lungo periodo, oltre il contingente.

Ma non è solo questione di storytelling, aiutato anche dalla pubblicazione del libro “Lo spirito del 74”, ma anche, più pragmaticamente, di vendite. Sono ormai anni che il sito di e-commerce è disponibile in diverse lingue e ha anche svolto un ruolo cruciale durante la pandemia. Non si invitano solo più i clienti a visitare lo showroom, ma anche a navigare il sito. Nell’era di Amazon può sembrare una banalità, eppure non lo è. Proprio perché le imprese italiane non sono Amazon e, spesso, sono restie alla digitalizzazione dei servizi. Così, oggi, le vendite di Berto Salotti sono al 70% online.

Ma non è finita qui. Nel 2019 l’azienda partecipa a un evento di co-design a New York, da qui l’dea della creazione di Lom a Milano insieme ad altre aziende artigiane. Secondo il Sole 24 Ore, si tratta di “uno spazio condiviso che funziona come il nodo di una intelligenza urbana del design alimentata dall’incontro tra produttore brianzolo e composizione sociale cognitiva metropolitana”. Così da un’esperienza internazionale è nata una realtà importante a Milano a cui l’impresa ha orgogliosamente contribuito.

C’è un’Italia che investe, innova e contribuisce a migliorare la società, va solo raccontata. La storia di Berto Salotti rientra in questa categoria.