Buongiorno, ho 70 anni e voglio lavorare ancora

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Buongiorno, ho 70 anni e voglio lavorare ancora

Buongiorno, ho 70 anni e voglio lavorare ancora

04 Luglio 2022

In Giappone l’età pensionabile sulla carta è 65 anni. Un quarto delle aziende però permette ai propri dipendenti di lavorare anche dopo i 70 anni. Una legge del 2021 ha dato a imprese e lavoro questa opportunità.

Il Giappone si scontra con l’inverno demografico. Nei prossimi vent’anni i dati indicano che la popolazione giapponese si ridurrà di 20 milioni di persone. Ci saranno quindi problemi nel trovare manodopera. Da qui la libertà di scelta lasciata ai sessantenni e settantenni, in un Paese dove la aspettativa di vita media è di 84 anni.

Nelle democrazie avanzate dare a un sessantenne dell’anziano dovrebbe essere considerata una offesa. I sessantenni hanno voglia di fare, vogliono lavorare di più, si occupano dei nipoti, fanno sport, hanno una grande esperienza e molto spesso competenze che potrebbero condividere con i giovani sui luoghi di lavoro. Così la produttività del lavoro sale. Un Paese cresce. Il Giappone è la quarta potenza economica al mondo.

In Italia i sessantenni vogliamo mandarli in pensione prima del tempo. Abbiamo gli stessi problemi demografici, un tasso di produttività troppo basso e c’è un pezzo del sistema politico che pensa solo a come far crescere meno il Paese. Sforna nuovi bonus di stampo assistenzialistico, difende gli interessi costituiti e dei garantiti, non si sa poi per fare cosa. L’Italia non è tra le prime dieci potenze economiche al mondo.

L’Italia non è un Paese per gli ‘anziani’ che hanno voglia e la forza di lavorare ancora.