Caro Paolo, candidare vip della tv non fa altro che svilire la politica
06 Maggio 2009
Caro Paolo,
mi dispiace ma non sono d’accordo con te. Per me la presunta candidatura di queste persone fa perdere credibilità a un partito come il Pdl che vanta già numerosi giovani fra le sue fila, competenti e autorevoli, e non necessita quindi di svecchiare così brutalmente la sua immagine. Sono infatti diversi i sottosegretari – e persino i ministri – che non hanno ancora varcato la soglia degli “anta”, alcuni neanche quella dei trenta. E comunque non credo sia questo il modo, assolutamente.
FI prima, e adesso anche il Pdl, venivano e vengono accusati di “populismo”, di affidarsi al carisma del loro leader che della “istrionicità” farebbe la sua arma, di riempirsi la bocca di false promesse che portano consensi solamente perché molti – sottoposti a un “lavaggio di cervello” dal bombardamento mediatico “diretto da lui stesso” – ancora si fanno imbrogliare. E noi cosa facciamo? Candidiamo gente che non ha nessuna esperienza tanto in campo politico quanto, diciamolo, in campo lavorativo.
Queste persone hanno però il grande dono d’essere conosciute da tutti, solo perché vengono dalla tv. Dono utile, per carità. Ma dire che in queste occasioni è necessario, forse è un po’ troppo. Poi però non lamentiamoci quando il presidente viene accusato di sfruttare le sue televisioni e i marchingegni che ne scaturiscono! Non dico che le critiche siano sempre veritiere e costruttive, ma se evidenziano qualche informazione sulla credibilità vanno comunque tenute in considerazione.
Secondo me, infatti, la domanda da porsi non è perché un concorrente del Grande Fratello non può diventare presidente del Consiglio, ma bensì perché siano dovuti andare a cercare volti noti della tv per ricoprire incarichi di importanza, come quello di parlamentare europeo. Preferisco uno sconosciuto competente che un “vip” incompetente. Scegliendo d’imboccare questa strada viene svilito non solo l’incarico che tale persona va a ricoprire, ma anche tutto il sistema in generale.
Quando ho visto schiaffate sulle copertine di tutti i giornali queste presunte candidature, un pensiero mi è tornato più volte nella mente: “Chissà che incarichi difficili dovranno svolgere una volta che diventeranno parlamentari!”, ma soprattutto mi è rimasta la sensazione che questa gente si prende i voti solo per andarsene in vacanza all’estero.
E’ vero però che per vincere alle elezioni, non serve altro. E poi chi sono io per impedire tutto questo? Il tuo Principe diceva che il fine giustifica i mezzi. Ma se non si nobilita il marchingegno, la politica risplenderà sempre meno di luce propria e sempre più di quella catodica. E sempre meno giovani investiranno il loro tempo – e soprattutto i loro sogni – in questo magnifico giocattolo sociale che è la politica.