C’è qualcosa di nuovo nel rapporto tra laici e cattolici ma non riguarda il Pd
11 Marzo 2008
Il problema di fondo nel rapporto tra laici e cattolici è se
lo si intenda al ribasso o al rialzo. Il PD lo intende al ribasso, mentre è
nata una nuova generazione di laici e di cattolici – nuova in senso culturale –
che lo intendono al rialzo. All’indomani della definizione del contratto
elettorale con i Radicali, Veltroni ha detto che dentro il PD laici e cattolici
discuteranno sui temi etici e troveranno alla fine un compromesso. Tutto qua?
Bisogna rassegnarsi ad aspettare che la Bonino e la Binetti si mettano
d’accordo? Eppoi cosa significa arrivare al compromesso sui temi che riguardano
la vita e la morte? Vorrà dire tirare sul numero degli embrioni che si possono
sacrificare? Oppure lottare per una settimana in più o in meno per poter dire
che il feto è persona? Bonino e Binetti si rassegneranno a questa
contrattazione da mercato delle pulci? E il PD si rassegnerà ad essere questo
mercato delle pulci? Quando sono in gioco prescrizioni di legge morale naturale
che impongono di non fare assolutamente una cosa, in che può consistere il
compromesso? Neanche l’argomento della distinzione tra etica e politica ha in
questo caso un significato, perché esso non può valere per gli atti
intrinsecamente negativi.
Ma allora, si dice, ci può essere solo lo scontro. Non è
vero: ci può essere il dialogo non al ribasso ma al rialzo. Max Weber diceva
che se nella società tutti si muovessero in base all’etica della convinzione ci
sarebbe solo lo scontro tra posizioni assolute. Poiché nella società egli
riscontrava invece il politeismo dei valori diceva di doversi procedere secondo
l’etica della responsabilità, un’etica non assoluta ma relativistica. Che è un
po’ quella adottata da sempre dai cattolici democratici per i quali “io la
penso così ma non posso imporre la mia morale agli altri, devo tenere conto
anche dei valori degli altri”. Questa tesi di origine weberiana non tiene conto
che non è per niente vero che le etiche della convinzione non possano
dialogare. Lo possono fare, ma al rialzo, mentre lui, Veltroni, intende il
dialogo solo al ribasso, ossia come compromesso. Si assiste oggi ad un fatto
nuovo di ampia portata politica: la nascita di nuovi laici e nuovi cattolici
che vogliono dialogare e intendersi non al ribasso ma al rialzo, non per
mediare ma per fare proposte culturali positive alla società, non per trovare
il compromesso e adattarsi a quanto avviene
ma con il coraggio della ragione e della fede che si sanno incontrare per
proporre cosa dovrebbe avvenire.
Questi nuovi laici chiedono ai cattolici di essere pienamente se stessi, questi
nuovi cattolici chiedono ai laici di “aprire la ragione”e nessuno chiede
all’altro di scendere a compromessi.
La democrazia, si dice, è compromesso. Certamente, quando
sono in gioco legittimi interessi da bilanciare. Ma quando c’è in gioco la vita
o la morte, i diritti umani fondamentali, la dignità della persona umana non ci
può essere compromesso: il bene comune non è il minor male possibile. La
verità, diceva Spaemann, è intollerante. Si pensa che, così facendo, tra laici
e cattolici ci possa essere scontro? Ma laici e cattolici sono divisi
dall’indifferenza reciproca che nasce dall’idea di essere disposti già fin da
subito al compromesso al ribasso come destino. Sono divisi dall’idea che
ragione e fede siano chiuse nelle loro roccaforti, dalla convinzione che i
laici debbano svestirsi del loro abito di laici e che i cattolici debbano
rinunciare a qualcosa del loro essere cattolici. Questo è il vero steccato tra
laici e cattolici, steccato che proprio coloro che sono assillati dal non voler
“risollevare gli steccati” – come Rosy Bindi e in genere i cattolici
democratici – contribuiscono a perpetuare. Laici e cattolici che rinunciano a
se stessi di fatto non dialogano per niente.
Questo è il significato politico
dei “principi non negoziabili” indicati da Benedetto XVI. Con la prospettiva di
un compromesso al ribasso, il loro significato politico viene perduto. Con la
prospettiva di un dialogo al rialzo esso appare in tutta la sua freschezza e
novità. Ma data l’impostazione attuale, il luogo del vero dialogo – quello al
rialzo – tra cattolici e laici non sarà assolutamente il PD.