C’è un diritto all’oblio anche per i pazienti oncologici
12 Maggio 2022
di Carlo Mascio
Chi è guarito da un tumore ha diritto all’oblio. La giornata nazionale del malato oncologico, promossa dalla FAVO (Federazione delle associazioni di volontariato in Oncologia) dal 12 al 15 maggio, è stata l’occasione per porre nuovamente l’attenzione su questo tema assai delicato.
Malati a vita?
Oggi in Italia malati di cancro si resta “a vita”, anche quando a livello sanitario la malattia è debellata. Nonostante i progressi scientifici garantiscano oggi in numerosi casi percorsi e aspettative di vita del tutto ordinari, vi sono difficoltà o condizioni sfavorevoli nell’accesso ai mutui, nelle polizze assicurative e in tanti aspetti della quotidianità.
Attualmente in Italia, infatti, chi ha avuto un cancro ed è guarito, deve necessariamente dichiararlo nelle richieste di mutui, prestiti, assicurazioni e adozioni. E, di conseguenza, non può accedere a questi servizi né avvalersi di questi diritti. Non accade lo stesso negli altri paesi dell’Unione europea, dove la guarigione terapeutica coincide con quella giuridica e sociale.
Un disegno di leggere per sanare il vulnus sociale
Un vulnus non da poco, dunque, per il nostro ordinamento. Ed è proprio per colmare questo vuoto sociale e costituzionale che il senatore Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale di Italia al Centro, in collaborazione con la FAVO, ha presentato un disegno di legge sul diritto all’oblio. “Ci si preoccupa tanto, e giustamente, del diritto all’oblio in tanti ambiti – dichiara Quagliariello – , e invece le persone che guariscono dal cancro sono spesso condannate a fare i conti a vita con la malattia vissuta e superata, con ostacoli di varia natura. Facciamo in modo che questa malattia non diventi un “fine pena mai”.
La campagna per chiedere il diritto all’oblio
Oltre al disegno di legge, la FAVO ha aderito alla campagna “Io non sono il mio tumore” promossa dalla Fondazione AIOM (Associazione Italiana Oncologia Medica). Lo scopo è quello di raggiungere 100mila firme per chiedere l’approvazione della legge sul diritto all’oblio.