
Il Centro Nazionale di HPC, Big Data e Quantum Computing ai nastri di partenza

26 Novembre 2022
Negli ultimi due giorni si è svolto il kick off meeting, ovvero la riunione di inizio progetto, del nuovo Centro Nazionale di HPC, Big Data e Quantum Computing. L’ICSC è nato grazie al PNRR, infatti è stato finanziato con circa 320 milioni di euro nell’ambito del Next Generation Eu.
A Bologna, anno partecipato ben 400 rappresentanti dei 52 partner della Fondazione ICSC, oltre ad Anna Maria Bernini, ministra dell’Università e della Ricerca. “Grazie a questo Centro l’Italia potrà beneficiare di strumenti migliori per comprendere la realtà e per agire con più efficienza e con nuovi strumenti, sia per il settore pubblico che per quello privato”, ha dichiarato la ministra.
Di cosa si occuperà il Centro Nazionale di HPC, Big Data e Quantum Computing (ICSC)
La sua mission è creare un’infrastruttura digitale nazionale in Italia e sviluppare metodi e applicazioni al servizio della ricerca e delle imprese. ICSC opererà in settori tra loro molto diversi. Si parla di economia spaziale, clima e ambiente, fisica fondamentale e smart city. Ma rientreranno nel suo campo di azione anche astrofisica, calcolo quantistico, ingegneria, scienze molecolari, medicina omica e in-silico.
“Il successo di questa impresa sarà determinante per il nostro Paese. Abbiamo la possibilità di introdurre nel nostro modo di fare ricerca e impresa un cambio di paradigma e di conquistare come Italia un primato e una leadership internazionali nel supercalcolo“. Queste le parole di Antonio Zoccoli, presidente della Fondazione ICSC e dell’Istituto nazionale di fisica nucleare.
Le attività del Centro Nazionale di HPC, Big Data e Quantum Computing, infatti, potranno contare su un’infrastruttura di supercalcolo di tipo cloud data lake. Così, gli utenti del campo della ricerca pubblica e del campo aziendale privato avranno risorse di calcolo pressoché illimitate attraverso un sistema integrato e dislocato in tutta Italia.